La Fortitudo si “rianima” dopo il doppio “passaggio a vuoto” di Agrigento e Treviglio, vincendo con autorità ( e il dato positivo di tutti e quattro i quarti lo certifica) un match comunque insidioso contro una squadra che solo o scorso anno fu corsara al Paladozza. “Tiene” l’avversario a 59 punti ( dopo gli 82 subiti da Treviglio), e ritrova la coppia di mori che per larghi tratti del campionato ha rappresentato il “quid pluris” della Banda dell’Artiglio. Ogden + Freeman, fatturato rilevante di 40 punti e 21 rimbalzi ( ovvero oltre il 50% dell’intera squadra) tornano a dare vita, linfa e concretezza ad un gruppo che nelle ultime gare era apparso abulico, figlio di momenti, quasi sempre in riserva nei secondi tempi. Bene così e ben venga un secondo posto ( che garantirebbe vantaggio campo fino alla finale “poi in tre turni può succedere di tutto” -cit. Caja) che magari giustificherebbe anche un play off da protagonista con il Paladozza che può sempre rappresentare un “sesto uomo in campo” ( di fatto i 4.931 anche di questa sera ne sono testimonianza) e con il vantaggio del fattore campo fino alla eventuale finale. Ora vedremo cosa succederà nell’ultimo turno, con Udine che per trovare la seconda piazza dovrà necessariamente vincere a Cantù e contestualmente la Fortitudo uscire sconfitta a Trapani. Torino invece gioca tra il terzo ( in caso di vittoria nell’ultimo turno con contemporanea sconfitta di Rieti) e il quarto posto, avendo definitivamente perso il secondo dopo il colpo esterno di Cantù a Forlì.

Ciani non fa mistero dell’approccio degli ospiti alla partita Premesso che non è una partita che ci induce buonumore, è chiaro che dopo i vari acciacchi culminati con la sconfitta in casa con Rimini abbiamo dovuto fare un reset a livello atletico che giocoforza ha presentato il conto. D’altro canto non possiamo presentarci lontani dalla migliore forma all’avvio dei play off e quindi è chiaro che una preparazione dispendiosa porta a prestazioni magari non brillanti. Dobbiamo continuare a lavorare e prendere spunto da qualcosa di buono che abbiamo fatto e ridare ritmo a Kennedy e una lucidatura a tutte le nostre cose. E’ un periodo in cui tiriamo male da tre, probabilmente da leggere in chiave fisica, così come i tiri liberi.

Dopo la tempesta di mercoledì sono al miele le parole di coach Caja: Oggi il commento è facile. Complimenti ai ragazzi per un bell’approccio e con una difesa molto solida. La squadra ha fatto un grande sforzo difensivo fisico e mentale. Nel primo tempo non abbiamo capitalizzato quello che di buono abbiamo fatto. Sui pochi liberi tirati si è trattato di una conseguenza della gestione arbirale su cui abbiamo reclamato. Sulle perse dobbiamo mettere a posto l’esecuzione dei giochi, ma non lo vedo come un problema.

Una giornata al termine della regular poi saranno play off. Quei play off che si attendono più o meno da dieci settimane, perchè anche quest’anno la formula, seppure migliorata sotto certi aspetti da quella inutile dello scorso anno non convince e finisce con il dare fiato a “combine” o risultati “cercati”: ecco, questo passaggio va, da parte di chi sforna le formule, capito e “sistemato”.

LA CRONACA

Semplice fare una cronaca della gara, in quanto Torino a parte un momento (8-9 e poi 8-11) non è MAI in vantaggio. Subisce, la compagine piemontese, la verve realizzativa dei mori della effe ( Ogden 4 e Freeman 6 già alal prima sirena) e se anche il tiro dalla lunga non entra per nessuno ( 1/15 per la effe in gol con Sergio e 0/8 per Torino a metà gara) la concretezza di Ogden in fase realizzativa e di Freeman in fase di “recupero carambole” di fatto indirizza il match. 37-29 all’intervallo lungo con Torino abbastanza lontana dai suoi standard realizzativi e da percentuali decenti ( 44 dal campo, con lo 0 da 3 come detto), ma soprattutto indietro sui rimbalzi (22-16) e sui possessi ( 39 conclusioni per la effe, 25 per Torino). Numeri che, come giustamente dice Caja, avrebbero dovuto dare ben più ritorno in termini di divario.

Ovviamente nel secondo tempo appaiono i soliti spettri già visti con Rieti e con Treviglio e anche quando la Fortitudo al minuto 25 ne ha 15 di vantaggio con un concreto Aradori a guidare la truppa, nessuno pensa che la nave possa già vedere il molo del porto ( Rieti è ancora un ricordo troppo vicino nel tempo). Però la Fortitudo è altra cosa e soprattutto Torino non trova nessuno che possa “girare” l’inerzia ( il Pepe visto su queste tavole nella primavera 2023 non si ripete). La squadra di Ciani continua a andare a sprazzi, alternando buone cose a sciocchezze a magari minuti in cui la necessità di reinserire un Kennedy obiettivamente deficitario è più importante del provare a rimanere in partita. Torino quindi “svivacchia” tra i 10 e i 20 punti di distacco senza neppure provare a cambiare uno sparito scritto, nel quale Ogden continua a fare la voce grossa riscattando l’opaca porva di appena quattro giorni fa e passando dall’essere il peggiore in campo all’essere il migliore in campo.

E’ inquietante pensare che i risultati siano “combinati” e come dice Caja “nella mia carriera una volta ho pensato a fare tattica e l’ho presa in quel posto”; e allora, cara Fortitudo, prenditi questa piazza d’onore, perchè questa piazza sarà sempre in grado di darti il sostegno che meriti.

Pagelline:

Bologna: Sergio 6: i suoi (pochi) minuti se li gioca. Aradori 6,5: Quando conta chiudere a chiave la porta, lo fa!. Conti 6: 20 minuti di campo. Diverse cose buone. Rivedibile dalla lunga. Bolpin 6: Può rifiatare. 10 minuti di campo senza infamia e senza lode. Panni 5,5: prende diverse iniziative: risultato altalenante, discreto in copertura. Fantinelli 6: Non è devastante come ci ha abituato, ma in una gara “normale” appoggia lì 10 assist. Giuri 5: Oggetto misterioso, anche oggi. Freeman 7: Altra gara solida con buone percentuali e una presenza costante. Ogden 8: Da peggiore a migliore: prova sontuosa lungo tutto l’arco dei 34 minuti di utilizzo. Morgillo 7: Premesso che 16 minuti per lui sono un capitale… capitalizza. Caja 6,5: La strigliata è servita: da 82 punti subiti a 59, niente male.

Torino: Kennedy 5: In ritardo di condizione e si vede. Thomas 6: Largo forse come voto, ma in fondo i numeri non sono male. Vencato 6,5: L’unico che ha un’idea di gioco e la applica. Ghirlanda 5: Sostanzialmente ininfluente. Schina 4: Dodici minuti di buio e nulla. Poser 6: Tra discrete cose e altrettanti importanti errori fa capire che comunque è un discreto giocatore. De Vico 5: Sparacchia, raccoglie poco / niente. Cusin 6: Alla fine il suo lo porta sempre a casa. Pepe 4,5: Lontano ricorso del Pepe dello scorso anno. In 21 minuti si ricorda per 1 minuto giocato e 20 a passeggiare. Ciani 5: Ok prepararsi per i play off, ma omettere di giocare non è un bel biglietto da visita.

Arbitri: Ursi, Rudellat, Bonotto 4: In una partita semplice riescono a mettere in piedi un metro svalvolato che non soddisfa nessuno. Torino fa 16 falli in una partita intera, segnatelo.

FORTITUDO BOLOGNA – REALE MUTUA TORINO 78-59 (20-14) (37-29) (60-48)

Fortitudo: Bonfiglioli ne, Sergio 3 (1/2 da 3), Aradori 16 (2/7, 3/5), Conti 4 ( 2/2, 0/4), Bolpin 2 (1/1), Panni 3 ( 1/5 da 3), Kuznetsov ne, Fantinelli 4 (2/5, 0/1), Giuri (0/1, 0/1), Freeman 15 ( 7/9), Ogden 25 ( 7/12, 3/7), Morgillo 6 (3/3). All. Caja

Torino: Kennedy 4 (2/4, 0/3), Thomas 10 (4/6, 0/3) , Vencato 9 (2/4, 1/4), Ghirlanda 3 ( 1/1, 0/1), Schina (0/1, 0/2), Fea ne, Poser 12 (5/6), Marrale ne, De Vico 10 (2/5, 1/5), Cusin 6 ( 3/5, 0/1), Pepe 5 ( 1/2, 1/3). All. Ciani

Statistiche di squadra: Tiri da 2: Bologna 27/44, Torino 20/34. Tiri da 3: Bologna 7/27, Torino 3/22. Liberi: Bologna 3/5, Torino 10/18. Rimbalzi: Bologna 42 ( 27+15 Freeman 11), Torino 23 (22+10, De Vico 7). Assist: Bologna 22 ( Fantinelli 10), Torino 12 ( Vencato 6).

Arbitri: Ursi, Rudellat e Bonotto.

Spettatore: 4.931