
La Fortitudo stecca la prima prova di maturità che il campionato le presenta, contro una Pesaro tatticamente perfetta che trova la partita altrettanto perfetta. Sbaglia poco o nulla la squadra di Leha, indigesta per il secondo anno consecutivo in campionato per la Effe, di fatto conducendo la partita per trenta minuti buoni e mettendo a segno tra il minuto 15 e il minuto 20 il 12-0 che di fatto indirizza la gara.
Fortitudo che forse paga la fatica di mercoledì nel doppio overtime contro l’Urania, ma paga soprattutto le scarse rotazioni e il nulla che Caja pesca dalla panchina (impietose le cifre dell’apporto dei sesti uomini o oltre: 9 punti e 3/11 dal campo per la effe contro i 33 punti con 12/27 per Pesaro).
Ci mette cuore e carattere Bologna per provare a tornare in partita e dal -19 si ritrova anche a -4, ma non si può pensare di affrontare un campionato da 38 partite in 5 senza avere niente da chi subentra, vuoi perchè in questo momento fatica, vuoi perchè gli infortuni hanno privato Caja di due rotazioni. E allora bisogna davvero sperare che l’infermeria si svuoti e che l’apporto, soprattutto di Della Rosa e Imbrò possa essere conforme alle aspettative.
Nel dopo gara è ovviamente un Leha estremamente soddisfatto quello che si presenta ai microfoni: Siamo stati molto bravi a non subire la loro pressione, rimanendo in controllo. Un controllo che non pensavo fosse così importante e duraturo nel tempo. I ragazzi sono stati strepitosi, faccia e atteggiamento giusti e a livello tecnico tattico quasi perfetti. Fare un risultato in un campo così prestigioso vale doppio. L’altra cosa positiva che devo dire è che nel momento in cui la Fortitudo è rientrata siamo stati molto bravi a prendere scelte corrette in attacco e a mantenere la calma. D’altra parte era prevedibile una loro reazione e abbiamo approcciato bene continuando a giocare con ottime soluzioni di attacco. Da domani testa a Bergamo perchè mercoledì dobbiamo recuperare una partita altrettanto importante. Quindi bene festeggiare, ma solo per qualche ora.
Scuro ma assai realista Caja: Pesaro è stata più brava di noi. Abbiamo pagato un pessimo secondo quarto dove abbiamo fatto molto male, un quarto modesto. Andare sotto di 14 all’intervallo ci ha reso tutto molto complicato. La differenza nel tiro da 2 punti ( 60 loro, 40 noi) denota la qualità che loro hanno avuto vicino a canestro. Difensivamente non stiamo facendo male. Però se in un quarto fai sei punti ovviamente non puoi vincere e se con Scafati, facendone 8 eravamo andati al riposo sotto di 3 oggi facendone 6 siamo finiti a -14 Seppure abbiamo vinto il secondo quarto il diverio all’intervallo era troppo largo.
E’ una bella partita quella che si sviluppa nei primi 10 di gioco. Rapidi capovolgimenti di fronte, molto ricorso al tiro da 3 e sostanziale equilibrio. La F che non ha alternative al “solito” quintetto trova prima da Imbrò una bella tripla dall’angolo e poi con Della Rosa un canestrissimo nel traffico sul finire del primo quarto che bolla il punteggio sul +3, Anche Pesaro, dal canto suo, fa molto ricorso al tiro da 3, appoggiandosi però sovente a Miniotas che spadroneggia nel pitturato anche facendo leva sul fatto di essere assolutamente tutelato dal trio grigio ( primo fischio contro al minuto 37 per il lungo pesarese). Il secondo quarto, o, ancor meglio, la seconda metà del secondo periodo spacca la partita. La Fortitudo si inceppa in attacco tra scelte difficoltose, errori anche banali e perse sanguinose (10, troppe, all’intervallo). Pesaro smette di litigare con il canestro, dalla panchina trova punti importantissimi da Virginio ( mentre la Fortitudo ha già finito le cartucce dalla panca) e tra il minuto 15 e l’intervallo lungo piazza il 12-0 che dal 30-32 fissa il punteggio alla pausa lunga sul 30-44.
Al rientro dagli spogliatoi Bologna ci prova, soprattutto sulle spalle di Sorokas rientra sul -9 ( 39-48 al minuto 23). Ma Pesaro è con la barra assolutamente dritta e punisce ogni ritardo difensivo e soprattutto ogni zona sulla rimessa di attacco allungando prima a +15 ( 43-58) e poi a +19 ( 45-64) all’apice di un altro parziale da 16-6. La effe risale la china ma arriva al terzo gong ancora in apnea sul -14. Sorokas, Moore ed il solito battagliero Moretti, coadiuvato dalla solita regia del Capitano per ridare fiato, ossigeno e a un certo punto anche speranza. Ma Sarto non è l’Alvise delle ultime uscita, i cambi continuano a navigare ai margini e anche il -4 sul 72-76 a quattro dal gong risulta un fuoco di paglia. Pesaro sbaglia qualcosa, ma non si disunisce e con il solito Miniotas a sporcare ogni rimbalzo rimette tre possessi ( 72-80 ) momento nel quale il match va definitivamente in archivio. Per la Effe un viaggio e Cremona, prima di una difficilissima sfida a Verona che rende il futuro prossimo abbastanza complesso. Pesaro con una trasferta obiettivamente alla portata in quel di Bergamo per il recupero della prima giornata che se monetizzata vorrebbe dire testa della classifica.
Pagelline: Fortitudo: Moore 6,5: Magari tira un po’ troppo ma il suo mattone lo mette: sono altri che mancano. Sarto 5,5: Stavolta stecca dopo diverse buone prove. Non trova il tiro e alla fine si smarrisce. Della Rosa 5: Al di là del funambolico canestro di fine primo quarto lo si ricorda per le sciocchezze. Sorokas 7: Magari nel primo tempo non è al centro della gara, ma nel secondo si carica la squadra sulle spalle e per poco non ne esce pure vincitore. Imbrò 4,5: Giocatore al momento inutile, un punto interrogativo grande come una casa. Guaiana 5: Ha minuti ( 13 ) ma li spende piuttosto male. Sbaglia anche un paio di appoggi semplici. Fantinelli 6,5: Come si fa a non dare una sufficienza piena a uno che sfiora la tripla doppia ( 8 punti, 12 rimbalzi 11 assist). Anima della effe. Moretti 6,5. L’apporto c’è sempre, fatica tanto, sbaglia qualcosa di troppo ma anche oggi fa 12+12. Caja 5,5: Leka gli è indigesto e non poco.
Pesaro: Trucchetti 6,5: Salendo dalla panchina è molto scomodo. Un paio di triple da distanze improponibili. Bertini 6,5: Stesso discorso di Trucchetti. Cambi di livello e che portano fieno. Maretto 7: Si dice che la maschera limiti: non è parso! De Laurentis 5,5: L’unico di Pesaro al di sotto dello standard di serata. Tambone 6: Regia lucida anche nei momenti difficili. Tira forse troppo visto che sin da subito litiga con il canestro. Virginio 7: Poco da dire, spacca la partita nel secondo quarto. Il break che indirzza la gara è suo ( anche lui dalla panchina of course). Bucarelli 6: Frenato dai due falli spesi subito, nel finale porta il suo mattoncino all’interno di una gara ordinata ma non certo da ricordare. Miniotas 7: Sfrutta anche un po’ il fatto che può fare quel che vuole. Sbaglia poco / nulla sfiora la doppia doppia e tocca una marea di palloni. Leha 7: Discorso inverso di Caja. Con la Fortitudo non sbaglia quasi mai.
Arbitri: Salustri, Almerigogna, Coraggio, voto 4,5. Male. Interpretazioni incoerenti e quasi sempre a favore ospite. Lasciano perplessi in molti, soprattutto dopo le dichiarazioni ( sacrosante) di Caja nel dopo Urania.
FORTITUDO BOLOGNA – VUELLE PESARO 74-81 (24-21) (30-44) (57-71)
Fortitudo: Braccio ne, Moore 19 (3/9, 4/10), Sarto 6 (0/2, 2/8), Della Rosa 2 (1/1, 0/1), Sorokas 20 ( 5/11, 1/3), Imbrò 6 (0/1, 2/5), Guaiana 1 (0/2, 0/1), Fantinelli 8 (2/6, 1/2), Barbieri ne, Moretti 12 (3/7), Gamberini ne. All. Caja
Pesaro: Trucchetti 9 (0/2, 3/7), Bertini 10 (2/4, 2/5), Maretto 12 ( 2/3, 2/6), Sakine ne, De Laurentis 5 (2/4), Tambone 10 (2/2, 1/8), Virginio 14 ( 3/5, 2/4), Bucarelli 7 (1/2, 1/2), Miniotas 14 (6/8, 0/1), Fainke. All. Leka
Statistiche di squadra: Tiri da 2 punti: Bo 14/39, Ps 17/28. Tiri da 3 punti Bo 10/30, Ps 12/35. Liberi: Bo 16/23, Ps 11/15. Rimbalzi: Bo 48 ( 30+18, Sorokas 14), Ps 36 ( 30+6, Miniotas 9). Assist: Bo 22 ( Fantinelli 11), Ps 23 ( Bucarelli e Miniotas 5).
Arbitri: Salustri, Almerigogna, Coraggio
Spettatori: 5.499 (esaurito)