Ciao, ciao Molin, come nella migliore tradizione della «pedata», quando si perde a pagare è sempre l’allenatore.

L’avventura del coach mestrino, arrivato a Caserta per raccogliere il testimone di Sacripanti, arriva al capolinea, si interrompe bruscamente dopo un paio di mesi della seconda stagione. Le 5sconfitte5 di quest’inizio di stagione sono risultate fatali, alla fine la proprietà (perché trattasi di decisione di Iavazzi e Barbagallo) ha voluto effettuare una brusca virata ma cambiando il timoniere. Basterà per riportare in acque meno perigliose la barchetta a remi bianconera finita in un mare forza 9? Assolutamente no, senza presunzione ma con tanta convinzione pensiamo che il cambio in panchina non solo non possa essere la panacea di tutti i mali ma addirittura rivelarsi un boomerang, con i rischi e le conseguenze del caso se…

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Eh sì, a questo punto occorre, nei limiti del possibile, resettare e fare tabula rasa, andare a fondo e guardare in faccia alla realtà. Il progetto elaborato in estate è miseramente ed ineluttabilmente fallito e, dinanzi a questa amara e realistica constatazione, merita un’opportuna considerazione il gesto di Marco Atripaldi. Il giemme ha rimesso nelle mani della proprietà il suo mandato ma Iavazzi e Barbagallo stanno temporeggiando, vogliono valutare, decidere con un pizzico in più di calma, evidentemente guardarsi intorno (ma anche dentro) per capire come andare avanti. Le dimissioni di Atripaldi non sono una resa né tanto meno una fuga, come ha ammesso lui stesso, ma inevitabilmente l’ammissione del naufragio di un’idea, di un’ipotesi di lavoro che non poteva né doveva prescindere da Molin. Ma l’esonero del coach cambia le carte in tavola e lascia lì la mannaia… in procinto di tagliare altre teste illustri. E gli ultimi spifferi rivelano che le dimissioni di Atripaldi sarebbero state accettate… con il diesse Antimo Lubrano a fare il mercato, supportato da Esposito e Baioni. Anzi no…

Tempo scaduto per Young

Il blocco del mercato è un falso problema perché si tratta di pagare poche migliaia di euro per avere il via libera ed operare per correggere gli errori/orrori estivi. Senza dimenticare che sul mercato interno si può operare senza problemi. Ed in tema di mannaia, appare a dir poco scontato considerare Sam Young ormai un ex giocatore della Juvecaserta. L’americano ha dimostrato indubbie qualità tecniche (chi le metteva in dubbio?) ma mal si inserisce nel contesto di squadra. Almeno quella casertana, dove Young dovrebbe essere il leader e non semplicemente l’uomo della provvidenza che con la bacchetta magica fa vincere le partite. Evidentemente il buon Sam ha mal interpretato questo ruolo così, anziché mettere al servizio dei compagni esperienza e classe, ha deciso di far vedere come si gioca 1vs5, forse un’abitudine presa in Australia e ancor di più in Portorico ma che in Italia chiaramente non paga…

Sam Young in azione contro Cremona

Sam Young in azione contro Cremona

L’operazione Young dovrà essere gestita con oculatezza, intelligenza e maestria. Non si tratta di disfarsi di un brocco, bensì di privarsi di una stella che in un top team italiano o europeo può fare la differenza mentre a Caserta rischia di perdersi. Inutile chiedere a Young di lottare per la salvezza (neanche conosce il significato della parola…), molto meglio capitalizzare, in termini di risparmio sull’ingaggio, il suo addio per tuffarsi sul mercato alla ricerca di 1/2 giocatori in grado di innalzare il livello della Juvecaserta e trascinarla fuori dalle sabbie mobili dell’ultimo posto. L’inserimento di un americano e di un italiano permetterebbe con ogni probabilità di tappare la falla e trasformare l’attuale banda di musica (la non-squadra denunciata da Molin) in un’orchestra. Ed occhio, per quanto concerne i cestisti del Bel Paese, ad elementi come Angelo Gigli e Jack Devecchi che, dinanzi alla prospettiva di vedere con più continuità il parquet, potrebbero anche chiedere/accettare di lasciare rispettivamente Milano e Sassari.

Poiché è impensabile stravolgere il roster, potrebbe andare già bene questa duplice operazione per rimodellare la creatura bianconera, restando poi vigili per capire se occorrerà un ulteriore maquillage (leggi taglio di Howell/Gaines) oppure il rientro di Vitali basterà a trovare la quadratura del cerchio.

AAA cercasi coach

Ma intanto resta vacante la panchina, tanto che a Capo d’Orlando potrebbe toccare ad Esposito e Baioni guidare Mordente e soci. La società ha affidato provvisoriamente la squadra ai due vice di Molin e sfoglia la margherita. Tra idee, suggerimenti, offerte, proposte e rifiuti, nel lunedì della rivoluzione si sono seduti sulla panchina della Juvecaserta tutti o quasi gli allenatori a spasso. Da Boniciolli a Caja, da Mazzon a Marcelletti passando per Markovki: la rosa è piuttosto ampia e variegata. Nelle ultime ore sembrerebbe in pole position l’ex coach dello scudetto del 1991 Marcelletti ma Caja starebbe scalando posizioni, anche se il primo ad essere cercato sarebbe stato Boniciolli mentre resta viva la speranza di arrivare al reale e principale obiettivo, Zare Markovki.