Deve sudare le proverbiali sette camicie Brindisi per piegare la resistenza di Caserta. La compagine guidata da Piero Bucchi ha un inizio di gara sfavillante (21-11 al 9’) ma probabilmente raccoglie poco e si adagia sugli allori. Così Caserta nel secondo quarto entra finalmente in partita e pian piano si riavvicina risalendo fino al -2 prima del 32-28 di metà gara.

Alla ripresa del gioco dopo l’intervallo lungo Brindisi è in apnea mentre la squadra di Molin macina gioco e non concede più nulla in difesa. Dopo aver fallito un paio di tentativi, Caserta opera il sorpasso e mette le mani sulla partita (34-42 al 26’). Brindisi sembra vittima di un corto circuito mentre la Juvecaserta gioca con tranquillità e dà l’impressione di poter far sua la gara.

Ma nell’ultimo quarto avviene quel che non ti aspetti. Bucchi schiera di quintetto dei «5 nani» con James nell’insolito ruolo di pivot e segna il canestro più importante della gara perché trova la quadratura del cerchio in attacco ed in difesa. Brindisi sbatte un 20-0 in faccia a Caserta, incapace di fare canestro e con la miseria di un libero segnato in 8’. Alla sirena finale Brindisi può far festa e riappropriarsi in beata solitudine della seconda piazza. Alla truppa di Molin resta l’amaro in bocca per quell’incredibile e per certi versi inspiegabile black out dell’ultima frazione di gioco. Ma i risultati degli altri campi non compromettono la corsa ai playoff dei campani

MVP

Dyson conquista la palma del migliore in campo ed è l’uomo che più di tutti ha condotto Brindisi al successo. Ma il James tuttofare dell’ultima frazione di gioco non è stato da meno.