L’Olimpia Milano sconfigge 79-76 il Banvit Bandirma nel match di ritorno degli Eightfinals di Eurocup in un match per cuori forti, brutto da vedere e spigoloso. Conquistato il derby italiano nei quarti di finale contro Trento. Repesa deve rinunciare all’inutilizzabile Batista, al convalescente Gentile e all’infortunato Jenkins schierando Cinciarini-Kalnietis-Simon-Macvan-Barac. Quintetto turco formato da Fortson-Johnson-Gecim-Moerman-Widmar.

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Sblocca Cinciarini con un long two dall’angolo al quale risponde Widmar in post. Milano regala sostanzialmente i primi 6’ ai turchi, soffrendo la verticalità del centro sloveno e la fisicità di Moerman nel pitturato. I turchi trovano anche tiri smarcati dal perimetro, cosi volano sul 6-14 a 4:23 dalla prima sirena costringendo Repesa al primo time-out. Una tripla di Gecim porta il massimo vantaggio sul 6-17 prima che un gioco da tre punti di Mclean (entrato al posto di Barac gravato di 3 falli) inneschi un controparziale di 8-0 nel quale l’ex Alba Berlino segna 6 punti risultando un fattore in entrambe le metà campo, specie quando le sue rubate danno il là alle transizioni meneghine.

Un botta e risposta dall’arco tra Lafayette e Fortson chiude il quarto sul 18-22.

Una persa per parte in apertura di secondo quarto poi una tripla di Slaughter seguito da un parzialino di 5-0 (tripla in punta di Lafayette, lay-up di Kalnietis da rubata) per il 25 pari.

Il match non decolla per errori marchiani nella gestione dei possessi delle due squadre, tuttavia il Banvit sfrutta ogni azione derivante da rimbalzo offensivo (19-10 per i turchi il conto delle carambole a metà gara) trovando in Adrien Moerman il principale terminale. Proprio con una tripla di quest’ultimo, la sua squadra scappa sul 33-40 a 2:39 dall’intervallo lungo. Solo Mclean riesce a perforare lo small ball turco con un Simmons autentico fattore nei raddoppi sul 4 milanese in post, che sia Sanders o Macvan, utili a recuperare palloni o a costringere soluzioni forzate. Giusto evidenziare che le ricezioni sono sempre troppo statiche, frutto di una circolazione di palla precedente che risulta insufficiente ed inefficace.Milano_Sanders_501-Lucarelli

A limitare i danni per i ragazzi di Repesa ci pensa Simon con un funambolico gioco da tre punti che fissa il punteggio sul 41-47 dopo i primi 20’.

Al rientro, Repesa rivolta il quintetto iniziale inserendo Lafayette, Sanders e Mclean mentre Simmons si conquista la conferma dagli ultimi minuti di primo tempo ai danni del giovane Gecim.

Apre una tripla proprio di Simmons alla quale risponde Mclean che segna due punti dopo aver subito contatto falloso. Qui l’episodio che sembra svoltare negativamente la partita dei biancorossi: Mclean ferma il tentativo di contropiede turco con un fallo che viene giudicato antisportivo, da qui Milano perde la testa oltre il lecito (non saranno i soli) commettendo diverse infrazioni e scadendo in proteste veementi per alcuni contatti in area non ravvisati e dopo una rimessa non assegnata a proprio favore nella metà campo offensiva. Nella fattispecie è Simon a rischiare il tecnico.

Anche la terna perde il controllo di una partita dal clima arroventato: prima due arbitri si contraddicono sulla decisione riguardo una rimessa poi sanzionano come antisportivo (a cui seguirà un tecnico) un fallo di Fortson apparso nei limiti del regolamento, come a sancire una sorta di compensazione. La furia divampa anche nella panchina ospite e a bordo campo, dove il presidente del Banvit e Simon arrivano quasi al contatto. Tornati alla “normalità”, Sanders e Lafayette comunque non approfittano della situazione e falliscono i tre tiri liberi. La tripla di Fortson spedisce gli ospiti al nuovo massimo vantaggio sul 43-55.

Repesa ordina la zona e la mossa sembra fornire i risultati sperati dato che l’Olimpia si riporta sotto sul 52-57. Con il ritorno alla difesa individuale, l’intensità non cala, se possibile aumenta e arriva il -2. Come spesso accaduto in stagione, da una buona difesa Milano trova ritmo in attacco: le iniziative 1vs1 di Sanders e Simon guidano la squadra alla rimonta e Mclean resta un rebus per la difesa avversaria.

Milano_McLeaan-Jamel_502-LucarelliAgonismo puro negli ultimi due minuti, con giocatori che si tuffano sul pallone forzando delle palle a due, ma non si segna quasi più, tanto che al 30’ il tabellone recita 59-60.

Il dai e vai sull’asse Simon-Kalnietis apre l’ultimo periodo di gioco, seguito da un botta e risposta tra Mclean e Johnson (due canestri a testa). Repesa è costretto ad affidarsi a quintetti piccoli per la prestazione abulica di Barac e un Macvan non particolarmente illuminato. Si vedono Cinciarini, Kalnietis e Lafayette insieme con l’uscita di Simon e Sanders (rientro di Macvan al suo posto). Lo small ball del coach croato diventa estremo con l’entrata in campo di Sanders per Mclean con Macvan impiegato da centro. Milano mette una pressione irrespirabile su Fortson e Johnson, che si alternano in cabina di regia. I cambi vengono effettuati con molta più celerità rispetto al primo tempo, gli aiuti arrivano puntuali, di conseguenza le percentuali al tiro del Banvit calano così come i rimbalzi offensivi, per merito di un tagliafuori finalmente cattivo e deciso.

Simon rileva Kalnietis per gli ultimi due minuti di gioco che si aprono con una rimessa, in uscita da time-out ordinato da Repesa, disegnata per Lafayette che segna il +4 completamente smarcato. Il Banvit ha bisogno di punti veloci per recuperare nel doppio confronto, ma spara a slave dalla lunga distanza. 1/2 di Cinciarini dalla lunetta, preziosissimo rimbalzo offensivo di Lafayette che garantisce un’altra gita in lunetta (2/2 per il 76-69 a 31.8’’ dalla fine). Widmar segna per il 76-61 (stoppata irregolare di Sanders), ancora immacolato Lafayette dalla linea della carità, tripla di Johnson per il 78-74, macvan sigla ai liberi il +5 mentre il tap-in di Simmons mette fine alla contesa sul 79-76.

MVP

Jamel Mclean (16 punti, 7 rimbalzi, 25 di valutazione). L’ala grande americana, oggi impiegato quasi esclusivamente da centro, fornisce una prova di alto livello per qualità e sostanza. Tornato sui livelli che lo avevano già visto protagonista in Eurolega ad inizio stagione, è fondamentale per la squadra a tutto campo risultando assolutamente immarcabile. I 6 punti del primo quarto, in uscita dalla panchina, sono essenziali in un momento di siccità offensiva, insieme all’energia che porta vicino all’altro canestro, mentre i 5 punti di inizio quarto periodo consentono alla compagine biancorossa di completare la rimonta.

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