San Voskuil salva Roma da un incredibile patatrac al Palazzetto, in un pomeriggio dove i fantasmi di una clamorosa sconfitta contro l’ultima in classifica si materializzano più volte tra gli oltre duemila aficionados dell’impianto olimpico nervino. Ci sono volute infatti ben dieci stilettate (su quindici tentavi) del Putto Biondo per avere ragione di una Barcellona giustamente scesa a Roma con l’intenzione di giocarsi fino in fondo le ultime residue speranze di permanenza nella seconda categoria. La freccia più avvelenata però, lo scagliatore di dardi danese la riserva per i cuori di tutti gli appassionati della pallacanestro romana, riuscendo a fermare ai limiti ( e forse oltre ) del fallo,a pochi secondi dalla fine, la scorribanda finale di Jr Smith che avrebbe potuto cambiare i destini stagionali di entrambe le squadre. Trentadue punti alla fine in quaranta minuti per un Voskuil da standing ovation e 44 di valutazione, osannato come salvatore della patria anche da quelli che ne avevano bestemmiato l’anima dopo le nefandezze finali di Agrigento e Casalpusterlengo. Una rivincita voluta dagli Dei del basket e scritta dalle Parche della palla a spicchi, nella prima situazione in cui forse quest’anno la Virtus può ringraziare la buona sorte, dopo essere stata torturata dal destino in tante occasioni. Come all’andata la gara resta in equilibrio a lungo (35-35 all’intervallo e 52-51 all’ultima pausa). Malgrado un tentativo di scossone iniziale dato dai primi missili del Putto Biondo (30-22 al 15’30), e dieci punti nella terza frazione di un Tenente Callahan (14 col 50% dal campo), impegnato più che altro a dar fastidio a Loubeau e Pellegrino nella tonnara fradicia del pitturato. Barcellona, tradita dalle nevrastenie del suo americano con il pedrigree più nobile, l’ex Ohio State Jr Smith, riesce sempre a restare in partita grazie ad un Franchino Migliori tornato quello del 2009. Quando a Veroli giocava insieme a Dawan Robinson, Kyle Hines, Afik Nissim e Ivan Gatto, sotto la supervisione dell’attuale allenatore del Bamberg. Per l’italo-argentino alla fine il marcatore indica 28 punti con 4/8 dall’arco e la palma di migliore in campo per i siciliani, insieme al play anconetano Simone Centanni (12), uno che prima di spaccarsi una gamba alle finali nazionali under 19 era stato considerato più di una speranza del nostro basket. Con Olasewere in una di quelle serate in cui te lo mangeresti vivo (3/12 dal campo o meglio da sotto canestro), Meini e Maresca spuntati, ed in uscita dalla panchina solo la solita buona volontà di Bonfiglio ed un Benetti totalmente avulso dalla partita, la salvezza per la Virtus (nel vero senso della parola) arriva da Voskuil. Che prima firma con quattro triple il +8 sul 69-61 a due e mezzo dalla sirena, vanificate da un paio di dormite sotto canestro di un Benetti forzatamente tenuto sul parquet da un esasperato Artiglio, a causa di un tentacolo incrampato di Olasewere e l’assenza totale di ossigeno nei polmoni di un Flamini,andato oltre i suoi limiti attuali nei sei minuti giocati in precedenza. Poi ferma sul primo passo a sinistra il palleggio di Jr Smith che tiene tutti con il fiato sospeso, provocando la persa siciliana ed il successivo antisportivo su Maresca , che ad una manciata di secondi dalla fine chiude una battaglia difficilmente immaginabile alla vigilia. Con gli operai pronti a poggiare sul piazzale antistante Viale Tiziano, la prima pietra della statua equestre che il Putto Biondo ha ampiamente meritato.