Terza ed ultima puntata del chi-come-perchè post Draft.

 

Da domani “mercato” NBA. Ben sapendo, dopo aver letto sui siti italiani numerosi, fantasiosi, malamente riadattati e malfatti copia-incolla da siti USA, che saranno necessarie parecchie puntualizzazioni sulle regole salariali della NBA.

 

LAKERS – A. Non ci pare un brutto Draft, quello lacustre. Non si sono fatti “dettare la linea” da ciò che ancora non è accaduto anche se tutti pensano accadrà: l’arrivo di LBJ. Hanno preso giocatori che sono utili ai Lakers di questo momento, non a quelli ipotetici. Wagner è forse il lungo tiratore migliore del Draft, anche se con mobilità da verificare nella NBA; Bonga il Tedesco è una pf con reattività da sf che può anche fare qualche altro anno “stashed” in Europa; Mykhailiuk una guardia di 203 cm che non ha problemi di tiro, ha qualche problema di mobilità rispetto la media dei pari-ruolo, ha notevoli problemi di eccessiva timidezza: ricordiamo però che è uscito come senior ma ha solo 20 anni, avendo iniziato a frequentare Kansas U. a 16 anni. Non il primo cretino che passa per strada.

 

BLAZERS – B. Forse siamo un po’ stretti coi Blazers. Lasciamo però prevalere gli interrogativi a proposito dei due giocatori scelti. Gary Trent Jr ha dalla sua il fatto di essere NBA-ready e di avere DNA da NBA: ha però poco upside, secondo noi; il contrario è Anfernee Simons, che ha fatto fughino dal college ed è al momento un progetto e nulla più: dovesse concretizzarsi risulterebbe una pg dalle capacità difensive e dalla stazza (2 metri e non ha finito di crescere) di livello assoluto.

 

TIMBERWOLVES – A. Il bel voto è più per la seconda scelta Bates-Diop che per la prima, Josh Okogie. JO ha scalato le posizioni del Draft dopo la Combine in cui ha fatto meraviglie dal punto di vista atletico e fisico (apertura alare 213 cm), ma ci sembra molto grezzo per una sg NBA. Non abbiamo capito come sia stato possibile che Bates-Diop sia finito al numero 49. Deve avere un poster di Unabomber in camera, aver giurato fedeltà a Charles Manson, o cose del genere. Parliamo del Giocatore dell’Anno della Big10 Conference, 21+8 di media con 1.6 rec e 1.6 stoppate. Alto 2.01 ma con apertura di braccia di 220 cm. Non è il più raffinato ball-handler né un tiratore esiziale, ed ha “già” 22 anni, ma è migliore di una ventina di giocatori scelti prima di lui. Quindi a lui sia la foto di testa che un video.

 

JAZZ – B-. Due giocatori per i Jazz, uno dei quali, Vince Edwards, girato ai Rockets in cambio di “cash consideration”: aka nemmeno ritenuto meritevole di una seconda scelta 2025, per esempio. L’altro è Grayson Allen, finalmente approdato alla NBA dopo 4 anni passati a Duke tra buone gare da buon tiratore e nefandezze, scorrettezze, brutti comportamenti sul campo. Probabilmente, dal momento che ai Jazz tira da 3 con metri di spazio persino Joe Ingles che è il più lento giocatore NBA sotto i 208 cm, Allen darà ulteriore pericolosità perimetrale a Utah. Altrettanto probabile che il giovane Grayson, alla prima cavolata come quelle commesse al college, si ritroverà steso da un collega, magari uno di quelli cresciuti in posti dove i duri sono davvero duri, non bulletti da pollaio (per analogie: ricordare quanto capitato a Sasha Danilovic..).

 

BULLETS – B. Non ci entusiasma il Draft di Washington, che ha scelto 2 guardie, ruolo in cui, tra Wall, Beal e Satoransky, è ben coperta. Troy Brown è un buon prospetto, una combo di quelle che vanno di moda ora, alte e con braccia lunghissime: rispetto ad altri ha sicure qualità di leader. La seconda scelta è il giocatore che più ci ha colto di sorpresa: Iussuf Sanon, Ucraino che ad inizio anno nemmeno era a roster nel Dnipro. Molti dubbi.

 

HORNETS – C. A Charlotte hanno giocato con le trades durante il Draft, per ritrovarsi col meno forte dei Bridges (che però potrebbe essere il nuovo Marvin Williams per loro), il Lituano Kulboka (discreto ma tutto da verificare) e Devonte Graham. Proprio la guardia di Kansas U. potrebbe essere il migliore. Evidentemente preso per il serio rischio di rimanere senza Kemba Walker, Graham è un grande rimbalzista per essere 188 cm (4 a gara), un decente tiratore da 3 (41% nei 4 anni di NCAA) e un buon nocchiero (7.2 ass e 1.8 rec a fronte di 2.8 perse).

 

CAVS – C. Collin Sexton non era il meglio rimasto, né come giocatore in generale né come pg, al numero 8. E’ un buon playmaker, non spaventato dal salto nella NBA (subito scelto il numero di Irving), ma molto grezzo e non dotato di un eccessivo feeling per il momento delle partite: solo 3.6 ass fanno diventare tantissime le 2.8 perse.

 

WARRIORS – B. Jacob Evans non è una malvagia addizione per i campioni. Prendendo in considerazione il concetto di “two way player” era forse il migliore rimasto al numero 28. Stiracchiandolo un po’ può giocare sg e sf, difende bene in entrambi i ruoli, e, pur inceppandosi a volte, è un realizzatore di buona mira e buone scelte, anche a livello NBA (47.6% globale dal campo in 3 anni di NCAA).

 

Heat e Raptors non avevano scelte al Draft 2018.

 

https://www.youtube.com/watch?v=8PWDjb9-CHM