Anche in questa puntata il PowRank si imbatte in un infortunato eccellente: l’Unicorno lettone Kristaps Porzingis.

EASTERN CONFERENCE #10. NEW YORK KNICKS   (NBA 22)

La Squadra. Tutto l’ambiente Kincks sarà in attesa del rientro di Porzingis, ma al momento l’ipotesi più probabile è quella della stagione bianca: continuare la rieducazione senza date di rientro mettendo nel conto la possibilità di non giocare quest’anno. Le qualità motorie del Lettone, davvero inesplicabili in un 223 cm, hanno cominciato a chiedere il loro (alto) prezzo all’Unicorno, in coincidenza con l’aumento della massa fisica. Per questo il rientro di KP sarà cauterrimo. Nel frattempo la stagione sarà segnata a nostro parere da due giocatori: Kanter, che potrebbe davvero fare il salto nel primo livello, e Burke: pg (forse) ritrovata per il basket dei grandi, se riuscirà a confermare ora che è necessario vincere quel che in maglia NY ha mostrato nel finale di stagione, quando ogni gara era gratis ed anzi era preferibile perdere. I Knicks hanno operato bene al Draft, chiamando Kevin Knox (ha mostrato doti eccellenti in SL) e Mitchell Robinson, un sette piedi pazzerello ma con tanto spazio davanti, dal momento che il solo vero lungo di ricambio è Vonleh. Il roster presenta una vera e propria invasione di guardie, con particolare affollamento in pg: oltre a Burke troviamo Ntilikina, Mudiay ed Hezonja (in progetto di giocare anche 4 per uno smallball davvero estremo), poi Lee (titolare dello spot di sg) e il panchinaro guerriero: Baker. Noah Vonleh darà una mano sotto, come detto: è alla sua ultima chances di reincarnazione nel buon giocatore che aveva mostrato di poter essere a Indiana U., da cui è uscito troppo presto (il più giovane del Draft 2015).

Payroll. Contando ogni contratto i Knicks sono 23’ con 107MM, una situazione già buona che diventa ancora più leggera perché non verranno mai pagati interamente i 37MM dovuti a Noah nei prossimi 2 anni. Sospeso per le eufemistiche “ragioni personali”, aka THC et cetera, il suo stipendio subirà decurtazioni proporzionali alla gravità delle infrazioni, all’obbedienza ai criteri di recupero e alla sua rapidità.

Occhio a. I progressi del recupero di Porzingis fuori dal campo; in campo Kevin Knox potrebbe anche ambire, se conferma le impressioni suscitate a Las Vegas, ad essere il ROY, e in panchina al nuovo coach: il rude difensivista Fizdale, che secondo noi ha gli occhiali e l’atteggiamento giusti per domare la stampa sportiva nuovaiorchese come sempre assetata di sangue, persino più di quella cestistica bolognese.

 

 

WESTERN CONFERENCE #10. PORTLAND TRAILBLAZERS   (NBA 16)

Come mai i Blazers tanto in basso? Facile: il solito discorso della superiorità globale, in particolare nelle posizioni basse e medie, della Western Conference. Fosse l’Oregon al posto del Michigan, i Blazers farebbero i PO in carrozza. Invece Lillard, McCollum e compagni faticheranno a venir fuori da una lotta che prevediamo forsennata vs Minnie, Denver, Nola e forse Alamo. Una delle debolezze apparenti dei Blazers è quella di non essere migliorati e di essere rimasti gli stessi della passata stagione. Potrebbe essere anche un pregio, se non che tutte le altre, eccetto Minnesota ma per problemi di spogliatoio, sono progredite. Le due guardie di POR sono AllStar e tra i più sottovalutati nel computo dei grandi giocatori della NBA. Molto dipenderà dai progressi di Zach Collins (213 cm da UCLA, con fiammate da Sceicco Bianco) e di Jusuf Nurkic, il centro bosniaco che dovrà cominciare a rendere anche in difesa. La panchina ha in meno Napier e in più Baldwin The Fourth, e non è detto sia un male.

Payroll. Uno dei più alti: settimo a quasi 130MM. Anche per questo Portland è rimasta senza innesti clamorosi dovendosi anzi privare di Ed Davis, finto gregario che, numeri alla mano, su 48 mins di campo è il terzo miglior centro puro della NBA dopo DAJ e Drummond. Però c’è un lato positivo: i giocatori-chiave sono tutti contrattualizzati a lungo termine. Parliamo di Lillard, McCollum, Nurkic e Collins. Il solo in scadenza è Aminu, ottimo 3andD, ma con tanti simili in giro nella NBA se dovesse chiedere la luna.

Occhio a. Baldwin, pg di stazza notevole che ha mostrato enormi miglioramenti di leadership e qualità del gioco in SL, aggiunti finalmente alla difesa e alla affidabilità che nessuno aveva mai negato possedesse.