La corsa, o meglio la rincorsa di Roma verso il sogno playoff, riprende con una nettissima vittoria al Palatiziano per 80-58 su una Enel Brindisi surclassata fin dai primi minuti, e mentalmente oltre che fisicamente incapace di reggere l’urto di una Virtus scesa sul parquet con una faccia e motivazioni diverse rispetto agli uomini di coach Bucchi. Sarà stata forse la graditissima presenza in parterre di un “semidio ” del basket come Dejan Bodiroga, o forse il primo vero pienone stagionale dell’impianto olimpico nerviano (3283 spettatori), sta di fatto che la Virtus ha disputato una prova straordinaria per intensità difensiva (con i 58 punti brindisini si consolida a 62 la media di punti concessi nelle ultime quattro gare casalinghe dai romani), e molto ordinata e lucida in attacco, scegliendo quasi sempre le soluzioni migliori al tiro ed attaccando spesso il ferro con uno Stipcevic sontuoso da 18 punti e 8 assist. In una serata che ha ricordato per l’atmosfera, quelle delle recenti sfide di playoff degli ultimi anni, c’e’ stato da lustrarsi gli occhi per l’incredibile impatto di Ejim e soprattutto Ebi sotto canestro (20 con 9/12 dal campo), per un terzo quarto da antologia del basket di un Ramel Curry a cinque stelle ( 17 punti+ 7 rimbalzi con 4/5 da 3 ), ma in assoluto per tutto l’impegno ed attenzione messi in campo da tutta la squadra, incluso un Austin Freeman pessimo al tiro (1/8), ma ammirevole per non aver voluto far mancare alla squadra il suo apporto, quantunque in condizioni fisiche non accettabili a causa di grosse problematiche legati a valori messi in subbuglio dal problema di salute cronico che affligge il giocatore.

Unica nota negativa Morgan Jordan, il “Pirata”, messo in starting five con un atto di fiducia da Dalmonte a causa dell’assenza di Jones, è sembrato molto lontano da una condizione fisica,tecnica e mentale degna di questo nome, e questo preoccupa non poco in vista delle prossime tre gare verità, in cui il suo apporto non dovrà per forza mancare per alcun motivo. Brindisi non è praticamente mai esistita, subito messa in un angolo da una partenza bruciante della Virtus ,che dopo pochi minuti aveva già messo le mani sulla partita ( 18-5 al 7’15 ), prima di chiudere la prima frazione sul 23-7 con otto punti a testa di Stipcevic ed Ejim. Il vantaggio romano tocca anche il +22 sul 31-9 in apertura di secondo quarto, prima di un 9-0 di parziale brindisino che resta come l’ unico momento di reazione in tutta la gara di una squadra assente dal match con la testa e le gambe. All’intervallo la Virtus ci arriva comunque sul 38-21, con i pugliesi che vanno a segno con soltanto tre giocatori ed un 8/32 dal campo agghiacciante.

Lo show di Ramel Curry alla ripresa delle ostilità chiude le porte a qualsiasi ipotesi di rimonta dell’Enel. L’ex Panathinaikos sublima il pubblico del Palazzetto con quattro triple da far vedere e rivedere a tutti gli allievi delle scuole basket, per capacità di farsi trovare libero negli angoli e pulizia e tecnica di esecuzione. Lo spin dell’arancia a spicchi è frutto delle mani di un giocatore di ” altro” lignaggio cestistico, la corsa termina sempre allo stesso modo, ossia in fondo alla retina.Malgrado gli sforzi di un Mays da 17 punti e 14 rimbalzi, Brindisi alza bandiera bianca poco supportata da due esterni come Denmon e Turner che sommano in coppia un avvilente 5/20 al tiro, ed un Pullen in crisi irreversibile che aggiunge all’ 1/7  dal campo raccolto sabato scorso a Trapani un 1/8 con 0/5 da 3 che la dice lunga sullo stato di quello che comunque è pur sempre il recordman di triple ( 12/15 ) messe a segno in una gara di campionato in Europa.