NBA Talking Points – Power Ranking dalla 9 alla 7

 

NBA – Per il ritorno del sottoscritto su Baskettiamo era necessaria un’impresa eroica. Dunque, cosa poteva esserci di più complicato del contestare l’incontestabile? Accade raramente, spesso più per ignoranza di chi scrive che per errori dell’altro, che io e Enrico D’Alesio siamo in disaccordo, ma a volte può capitare. E’ avvenuto nella stesura dei nostri Power Ranking. Nessuno ha dubbi su chi avrà ragione tra qualche mese, ma nel frattempo potrei anche riuscire a dire qualcosa che si avvicini al vero.

Western Conference

Proviamoci dunque! Parlando di quella che potrebbe essere la parte bassa del prossimo tabellone dei Playoffs NBA, la squadra che ci ha maggiormente diviso è San Antonio, che verranno analizzati domani, ma che potrebbero scendere ai livelli più bassi dell’ultimo decennio. La fine dell’era Duncan, Parker Ginobili potrebbe costare molto più cara del previsto. Inoltre gli Spurs non saranno più sorretti dalle grandi mani di Kawhi, passato dall’essere Atlante ad Alamo a possibile dissidente in Canada. Al suo posto è arrivato DeRozan, destinato a comporre con LaMarcus Aldridge un fantastico duo di tiratori dalla media. Molto probabilmente, nel giro di pochi mesi San Antonio sarà la capitale del mid-range: un posto meraviglioso per il basket di qualche anno fa. Gli Spurs rischiano di incappare in problemi simili, anche se meno gravi, a quelli dei Pistons. Agli ordini di Popovich potrebbe scendere in campo una squadra un po’ troppo ‘vintage’, che potrebbe venire sopraffatta dalla valanga di triple che tendono a sparare le altre. Inoltre l’accoppiata DMDR cacciato da Toronto + Rudy Gay non è delle migliori quanto ad affidabilità. A tenere tutto insieme c’è semper Pop, che potrebbe riuscire nell’impresa di riservare agli Spurs un dignitoso sesto o settimo posto, come invece scivolare fuori dalla zona PO. Popovich fuori dai Playoffs? Avevamo già detto che siamo qui a contestare l’incontestabile.

Il sesto posto dell’Ovest potrebbe invece andare ai Pelicans, che hanno perso Boogie ma non il loro Atlante dal prorompente monociglio. La previsione ultra-ottimista riguardo NOLA si basa tutta su di lui, che, arrivato al sesto anno da pro, è chiamato ad una stagione straordinaria, ma soprattutto intera! Da quando è arrivato in NBA, ‘The Brow’ ha fatto vedere di poter essere uno MVP in più di un’occasione, ma non ha mai tenuto un rendimento costante per tutta l’annata. Colpa sua e di qualche infortunio di troppo, ma se riuscirà a tenere lontana la maledizione, Anthony Davis potrà portare i Pelicans ad uno dei migliori risultati di sempre.

Continuando a parlare di previsioni ottimistiche, passiamo dunque ai Denver Nuggets, che Enrico ha già perfettamente definito da terzo posto con il miglior Porter jr. possibile. Ecco, guardando il bicchiere più mezzo pieno possibile, viene da pensare che, con il rookie capace di rendere al meglio per il 50% delle gare, i Nuggets possano fare qualcosa in più della semplice qualificazione alla post-season. Non troppo, ma un buon settimo posto sì.

Eastern Conference

Un altro punto che ci ha diviso è sulla costa orientale. I Cleveland Cavaliers, orfani di LeBron James, potrebbero vedere la lotta per i Playoffs un po’ più da lontano rispetto alle aspettative. Oltre che l’ovvio buco tecnico che LBJ ha lasciato dietro di sé, la voragine più grossa si apre dal punto di vista della leadership. Negli ultimi anni tutti gli uomini in maglia Cavs senza la 23 sono stati davvero poco abituati a prendersi delle responsabilità. Questa nuova fase post-LeBron potrebbe restituirci giocatori un tempo ammirabili, uno su tutti Kevin Love, ma la sensazione è che servirà parecchio tempo per vedere una vera e propria squadra in campo alla Quicken Loans Arena. Oltre a questo, un punto che incuriosisce, ma che potrebbe anche mostrare sviluppi positivi, è l’opportunità di vedere Tyronn Lue alla guida di un gruppo che sia finalmente obbligato a riconoscerlo come un vero punto di riferimento. Più che un nono posto, ai Cavs potrebbe spettare un piazzamento leggermente più basso, con qualche gara di differenza in più rispetto a chi rincorrerà la post-season.

Avendo incredibilmente condiviso l’opinione sull’ottavo posto dei Pistons, è tempo di passare al settimo. Heat e Pacers aspirano ad una stagione relativamente simile, ma l’ultimo scoppio di D-Wade in Florida dovrebbe portare Miami un po’ più in alto del seed numero 7. Piazzamento che invece potrebbe essere raggiunto dai Pacers, squadra abbastanza completa, ma con poche capacità di crescita che non risiedano in Oladipo o Turner. Nonostante tutti i motivational estivi pubblicati sui social dall’ex Thunder, restano dei dubbi sul fatto che possa spingersi ancora oltre gli ottimi risultati raggiunti l’anno scorso. Chi invece ha ancora un bel gap tra rendimento e potenziale è Myles Turner, candidato ad essere il vero ago della bilancia degli Hoosiers.