Ritorna la rubrica sul meglio ed il peggio della settimana NBA: ecco la Top 3 degli ultimi 7 giorni.

Alla numero 3 ci sono i Cavaliers, ai quali continua a far bene il ritorno del Re: sono infatti 6 le vittorie consecutive, nell’ultima settimana la truppa di coach Blatt ha ottenuto un ottimo 3-0 di record, grazie ai successi su Jazz, Hornets e Thunder. Se la W con Utah sembrava scontata (106-92, gara mai in dubbio), non si può dire altrettanto delle affermazioni contro Charlotte, che ha un record di 8-2 nelle ultime 10 gare, e contro OKC, in pieno tentativo di risalita ad Ovest. Invece LBJ e compagni hanno letteralmente asfaltato (129-90) la franchigia del North Carolina, e non hanno avuto alcun tentennamento nel match contro Durant e Westbrook (108-98, dal secondo quarto in poi sempre avanti). I motivi del cambiamento radicale non stanno solo nella presenza offensiva di LeBron, che nelle 3 sfide ha tenuto una media di 28.3 punti, 7.6 assist e 6.7 rimbalzi, ma anche nella crescita difensiva di tutto il team, che ha concesso poco agli avversari, nessuno dei quali ha superato il muro dei 100 punti (i Thunder ne hanno fatti 98, ma con il 39.4% dal campo). Se si continua su questa strada, probabilmente la stagione dei Cavs inizierà a prendere quota.

Medaglia d’argento per Hassan Whiteside, o meglio per la sua strepitosa serata contro i Bulls: 14 punti, 13 rimbalzi, ma soprattutto 12 (sì, dodici) STOPPATE! Ah, il tutto in soli 24’37” giocati. E dire che per Hassan, giusto un anno fa, la NBA sembrava un capitolo più che chiuso; a gennaio 2014 infatti, il centro nativo di Gastonia (cittadina di 70000 anime in North Carolina) vestiva la maglia dell’Al Mouttahed Tripoli, con cui disputava il massimo campionato libanese. 12 mesi tra Libano, Cina, D-League e poi il ritorno nella lega più importante di tutte, dapprima con i Grizzlies (che lo hanno preso e tagliato due volte, senza permettergli di scendere in campo), poi a Miami, dove Whiteside pare aver trovato la sua dimensione. Il suo 2015 era iniziato benissimo, con l’apice contro i Clippers (doppia doppia da 23 punti e 16 rimbalzi), superato poi nella notte tra venerdì e sabato, con la grandiosa prestazione nella vittoria degli Heat a Chicago; le 12 stoppate con cui ha letteralmente congelato le offensive di Rose e compagni rappresentano in un colpo solo career high, record all-time di franchigia e record stagionale della Lega. Anche grazie al suo nuovo “big man”, Miami ha ripreso a camminare (ma non correre) ad Est e, con Whiteside a supporto dei Big Two Wade e Bosh, la franchigia della Florida può puntare non solo ad arrivare ai playoff, ma anche a dire la sua in una Conference dai rapporti di forza non ancora chiari.

In vetta al podio, rimanendo in tema di serate magiche, la posizione numero 1 è tutta per Klay Thompson: la sua prestazione di venerdì notte da 52 punti contro i Kings, già ampiamente trattata qui da baskettiamo.com, rimane una delle migliori viste negli ultimi anni, almeno in termini realizzativi, con un terzo quarto che ha cancellato diversi record all-time della NBA. Non solo una partita da fenomeno assoluto per Thompson: la settimana ha regalato a lui e suo “fratello” Curry un 3-0 di record che porta a 5 la striscia di vittorie consecutive per i sempre più lanciati Warriors, ormai più che primi ad Ovest. A motivare ulteriormente la sua virtuale medaglia d’oro le cifre con cui ha concluso i suoi ultimi 7 giorni: nelle tre partite giocate, uno spaventoso 36.7 punti di media (chiaramente gonfiato dai 52 con Sacto), con il 17/30 dall’arco che rappresenta un incredibile 56.7% al tiro da 3, il tutto senza dimenticarsi dei compagni di squadra, tenendo una media di 3.7 assist a sera. Che aggiungere? Gli Splash Brothers sono ormai una certezza in questa regular season, sapranno dimostrare lo stesso una volta approdati ai playoff? Il destino è nelle loro (caldissime) mani…