Recap di giovedì e gare di stanotte nel vostro appuntamento con la NBA su Baskettiamo.

Schooled. E’ quello che è capitato a LBJ nella gara di giovedì vs i Lakers, pubblicizzata al solito come l’ultimo faccia-a-faccia tra le due Stelle e blablabla. Rendere lunghissimo l’addio a Kobe non è stato il modo migliore, secondo noi, per celebrarlo dovutamente. LeBron, comunque, è stato portato a scuola da Kobe in un segmento di gioco il cui video ha fatto il giro del mondo plurime volte ormai. Nonostante tutto, solita sconfitta dei Lakers che comunque, nelle ultime 10, non sono la peggiore squadra dell’Ovest: Sacramento è 2-8, e i Suns, a dispetto del conto W-L, sono infinitamente peggiori. E infatti han preso 18pti dai Nuggets in Arizona, in un duello tra pg giovanissime: Booker 35 e Mudiay 30, ma vincitore del duello su tutta la linea, per leadership innanzitutto. Toronto con 49 e 17/34 del duo Lowry-DeRozan si è sbarazzata non senza difficoltà di Atlanta, e infine Chicago ha perso di 8 ad Alamo, priva di Jimmy Butler. Dopo il ritorno con una prova da 26pti, Jimmy-B ha risentito di fastidi non meglio specificati al ginocchio appena recuperato, e si è dovuto fare un viaggio in Alabama dal Prof. Dott. (Lup. Mann. eccecc) James Andrews. Costui è un luminare della chirurgia ortopedica per atleti di spicco, ma è anche una sorta di funesto ammonimento, perchè quando si va da lui per “un secondo parere”, di solito le cose non stanno andando bene. A quanto riportato, però, Butler sarebbe salvo, e dovrebbe ritornare a giocare Lunedì prossimo.
Stanotte, 10 le gare.

TIME WARNER CABLE ARENA, CHARLOTTE. DETROIT PISTONS 103 – CHARLOTTE HORNETS 118
I dipendenti di MJ sono a 12 W nelle ultime 14, e stanno scalando la classifica della Eastern Conference, tanto da non rendere utopico, dovessero continuare così, il raggiungimento del terzo posto. Abituati ad essere una squadra di buona disciplina ma scarsa mira, appena hanno cominciato (e non accadeva da due anni) a metterla con costanza, sono esplosi. Nelle ultime 3 gare hanno un ritmo di 113pti per 100 possessi, e Kemba ha scritto 30+ in 4 delle ultime 6, rendendo possibile a Charlotte di essere la migliore in Marzo per triple segnate (13.3 a gara). Una frase di coach Clifford (che si guarda dal fare alcunché possa interrompere il momento magico) rende bene l’idea di come sia l’atmosfera nel locker di Charlotte. “Se comincio a dirgli..uhm, potevate aspettare a tirare…gli metto in testa dubbi ed esitazioni, e tutto voglio meno gente che gioca con paura. Voglio che sappiano di poter tirare free and easy”. Stanotte, in un relativamente poco prolifico match di Kemba (16-1-8), hanno svettato Gregarione Williams (22 con 5/8 da 3) e Nick Batum (17-5-11); 7 Hornets in doppia cifra (di nuovo anche Kaminsky, 10+4) e J-Lin a 8. Detroit, invece, trova la sola cosa positiva nella contemporanea sconfitta dei Bulls, che permette ai Pistons di entrare all’ottavo posto nel seeding orientale. Bimbone, con problemi di falli, non va in doppia cifra in almeno punti o rimbalzi: è solo la quinta volta in stagione, una delle quali a 9+9.

WELLS FARGO CENTER, PHILADELPHIA. BROOKLYN NETS 89 – PHILADELPHIA 76ERS 95
Delle 9 W finora ottenute, Philadelphia ne ha marcate 2 vs i Nets. La cosa che resterà più impressa di questa partita è il terrificante capitombolo che ha coinvolto i compagni Grant e Covington. I due Sixers, in un’azione sottocanestro si sono scontrati: Grant ha fatto una specie di giro della morte, atterrando sulla fronte non prima di aver colpito, nel volo, con un piede la faccia di Covington, finendogli poi addosso. Il primo a rialzarsi è stato Grant, che ha dovuto sottoporsi alla procedura anti-commozione, per la quale salterà la prossima gara. Covington invece è rimasto a lungo a terra, poi è stato immobilizzato e portato fuori in barella, facendo cenno al pubblico di stare benino. Si dovranno effettuare accertamenti, ma sembra che sia solo un fortissimo, dolorosissimo colpo al collo, sul modello di quando si viene tamponati in auto. Non che la sorte arrida ai Sixers: le loro 3 ultime Prime Scelte sono Embiid (out da sempre, in odore di carriera chiusa prima di iniziarla) Noel (il meno colpito, ma spesso fuori per dolorini alle ginocchia e spasmi alla schiena) e Okafor (che si dovrà operare al menisco). Stanotte Noel 13-11-2 con 2 rec e 3 stoppate; per i Nets Gemello Brook 24+7 con 3 stoppate. Prima di farsi male, Covington aveva 12 in 17 minuti, con 4/6 nelle triple.

TD GARDEN, BOSTON. HOUSTON ROCKETS 102 – BOSTON CELTICS 98
A dispetto del terzo posto nella Eastern e delle 14 W filate in casa (cosa che non capitava dal 1991-92, quando ancora il Grande Uccello era attivo), il Marzo dei Celtics non era un gran mese: quasi sempre erano stati costretti a vincere in rimonta. A Marzo, e prima di stanotte, concedevano 108pti per 100 possessi, e si salvavano solo perché ne mettevano a referto 111. Non belle notizie per una squadra che vive di difesa. I nodi son venuti al pettine stanotte, quando, ospitando i Rockets, hanno concesso 32-3-4 alla Barba, ma soprattutto 18+8 all’ennesima rinascita di Michael Beasley. Ebbene sì, proprio lui. Nonostante problemi con la legge, con vari tipi di foglie-polveri-liquori, nonostante la testa sia quel che sia,…il ragazzo sul campo ci sta bene, da sempre. E ha decisamente scombinato nel quarto periodo, con 7 pti in fila, la già non eccelsa prova di Boston. IT4 30, AB 16, Sullinger 24+12, ma dagli altri 8 che han giocato sono arrivati solo 28 e 0 difesa. Houston invece ha saputo sacrificarsi, soprattutto seguendo l’esempio del duro della squadra, la pg Pat Beverley, che se ne esce dal palazzo con 8-12-4: gli stessi rimbalzi di Howard e di Sully….

UNITED CENTER, CHICAGO. MIAMI HEAT 118 – CHICAGO BULLS 96
Dell’esito del consulto sul ginocchio di Butler abbiamo detto. Stanotte era assente anche D-Rose per problemi muscolari. Ci ha provato Gasol (17-12-9), ma dopo un primo quarto in testa, la completezza dei Miami Heat ha avuto la meglio. Dragic 26-3-9 e HW 13+16.

FED-EX FORUM, MEMPHIS. NO PELICANS 114 – MEMPHIS GRIZZLIES 121 (OT)
Decimati ma combattenti nati, i Grizzlies. Rimasti senza pg, hanno chiamato, dal loro team di riferimento in D-League, Briante Weber, undrafted a giugno da Virginia-Commonwealth U.: uno che non ha mai segnato molto, né al college né in D-League, ma ha un solido rapporto assists-palle perse, e difende come un forsennato. Coach Joerger, che ha vinto titoli in tutte le Minors del basket USA, dalla CBA alla D-League, conosce come gestire questi giocatori, che sono sempre sul filo tra sogno realizzato e fallimento, e Briante, fiero del suo decadale, ha giocato 40’: 10-5-7, 1rec, 1 stoppata e 2 perse. Ovviamente nulla di buono per Memphis sarebbe potuto accadere senza Matt Barnes (26-11-10, 5rec, nessuna persa e la tripla risolutiva) e Lance Stephenson, che quando recita da NBA player e non da Il Pazzo è un giocatore coi fiocchi: 33 alla vecchia maniera, con una sola tripla, più 7r e 4a. Monociglio avrebbe voluto festeggiare diversamente il suo compleanno 23, ma i suoi Pelicans sono la sola squadra che poteva competere con Memphis al capitolo Lazzaretto. Davis-Holiday-Douglas-Anderson-Cunningham: questi 5 giocatori rappresentano il 99% della produzione di Nola stanotte (gli altri 4 che han giocato han prodotto 2+12), e non potevano reggere il confronto con l’orgoglio dei Grizzlies, né con la sagace scacchiera di Joerger.

CHESAPEAKE ENERGY ARENA, OKC. MINNESOTA T’WOLVES 99 – OKC THUNDER 96
Se l’ultimo tiro, quello per la W, potesse essere una vostra scelta, lo fareste sganciare a Ricky Rubio da 3? Io, onestamente, rispondo no, anche dopo stanotte. Il Catalano ha infilato 3 triple solo un’altra volta questa stagione, il mese scorso (3/6 come stanotte), e sta tirando da 3 con il 31%. MA, a marzo, invece, ha il 40. Buon per i T’Wolves e male per i Thunder, che si son fatti sorprendere in casa, ma hanno molte scusanti extra-cestistiche. Definire dannata, fuori dal campo, la stagione di OKC è dir poco. Nell’ultimo mese si sono succedute 3 tragiche morti: la moglie di Monty Williams in un incidente stradale non provocato da lei; uno dei proprietari della franchigia in un incidente stradale con lui come unico coinvolto, per il quale non sono poche, anche se l’inchiesta le ha smentite, le voci di suicidio; l’uccisione in una sparatoria per strada a Philadelphia del fratello minore di Waiters, pochi giorni fa.

VIVINT ENERGY ARENA, SALT LAKE CITY. WASHINGTON WIZARDS 93 – UTAH JAZZ 114
“Vorrei più visibilità” le ultime parole di John Wall. Traduzione: mi sono rotto di perdere. Traduzione: mi sono rotto di stare a D.C., e vedremo se l’estate porterà cambiamenti. Di certo, Wall non ha tutti i torti. Ennesima gara senza nerbo dei Wizards, distrutti a Salt Lake City da una delle squadre più in difficoltà del momento: i Jazz, appunto. La dimostrazione che nessuna delle due sia in un periodo felice viene da questa constatazione: record alla mano i Jazz sono la 19’ squadra della NBA; e i Wizards la 18’, ma nei Power Rankings di tutti i siti sono classificate peggio della loro posizione reale, segno che i problemi non sono pochi. Detto della inossidabile mollezza di Washington, il difetto dei Jazz è la poca costanza, che potrebbe condannarli ad essere uno dei migliori team della NBA….l’anno prossimo. Sempre l’anno prossimo. Stanotte Wall 24-4-9, e per Utah il nuovo arrivo Shelvin Mack 27-3-4.

SLEEPTRAIN ARCO ARENA, SACRAMENTO. ORLANDO MAGIC 107 – SACRAMENTO KINGS 100
I Magic battono Sacramento de-Cousinizzata per una partita: Boogie è stato sospeso dalla franchigia per comportamento irrispettoso vs coach Karl durante la gara precedente. Divac, GM dei Kings, ha spiegato il provvedimento. Ecco alcuni estratti di Vladone. “Abbiamo lanciato il messaggio che certi comportamenti non sono tollerati nella nostra organizzazione. Cousins è andato un po’ troppo oltre le righe, ma sta avendo una grande annata. E’ un bravo ragazzo, e io odio dover prendere questo provvedimento. Non lo critico per le emozioni che prova, ma per il modo in cui le mostra”. Insomma, pur manifestando rispetto per coach Karl, anche Vlade non nasconde che all’interno dei Kings, tra coach e DMC, se si arrivasse ad uno scontro definitivo la battaglia sarebbe vinta dal giocatore. Stats di stanotte: Aaron Gordon 20+11 in 27 minuti; RR 16-5-14.

ORACLE ARENA, OAKLAND. PORTLAND TRAILBLAZERS 112 – GS WARRIORS 128
Prendendo molto sul serio quelli che mettono D-Lill (17-2-5) un po’ troppo vicino a lui, Steph si è preso la sua W con estremo gusto, sia di squadra che sul rivale (che vicino a lui, però, è davvero, fidatevi). Entrambi gli Splash Bros hanno avuto una discreta nottata: 37 Klay (4 triple in 5:03 nel primo tempo), 34 Steph (4 triple in 1:52 sempre nel primo tempo). 13/22 il primo, 13/23 l’altro, da bravi fratellini, e se KT dice 8/11 da 3, SC risponde con 7/14. Che carini insieme, direbbero le mamme. Sui Blazers diciamo che CJ McCollum (18-3-2) ormai ha ricevuto quasi unanime investitura ufficiale come Most Improved dell’anno, avendo come runner-up più insidioso Jae Crowder.

STAPLES CENTER, LA. NY KNICKS 94 – LA CLIPPERS 101
Apparentemente messa in cascina, questa W stava per sfuggire ai Clippers, che si son ritrovati a 3’ dalla fine con un solo punto di vantaggio. A questo punto, purtroppo per i Knicks, Porzingis (23-4-2) infilava una sequenza di 1/5 con 4 errori da sotto e nella quale anche il canestro realizzato era un errore, perché pestava l’arco con la punta dei piedi. Ha tempo per migliorare. Peccato però, perché sia Melo (20-6-4) che Gemello Robin (20+19) avevano ben giocato. I Clippers trovano la pace con una tripla di Redick (20), dopo la grande paura. Jeff Green pare aver riempito abbastanza bene il buco in sf dei Velieri: anche questa è stata una buona prestazione a 17-6-4.