È un gioco vecchio come il cucù, lo usavamo nelle prime radio private… Lo usavano anche giornalisti d’antan quando intervistavano qualcuno in questo periodo: che cosa vorreste/vorremmo trovare come sorpresa nell’uovo. Nel nostro caso, quello di appassionati di basket, il nostro uovo assomiglia stranamente ad un pallone e le sorprese sono le più disparate. Anche i desideri sono i più disparati (e fantasiosi…): dal desiderio, ingenuo e infantile, da ultracinquantenni frustrati, di schiacciare a canestro. Poi ci sono i desideri, sempre personali, di poter arrivare fino alla pensione continuando a dirigere le riprese delle partite di pallacanestro e questo dipende da molte volontà esterne, prima fra tutte quella divina a seguire quella molto più terrena data dalla combinazione tra politiche aziendali, di mercato, di Federazioni e Leghe.

Se ampliamo poi il discorso ai massimi sistemi, il desiderio di ogni appassionato di basket è quello che il nostro sport non stia più a rincorrere la visibilità del calcio, che torni ad essere praticato nelle scuole, che non ci siano più difficoltà a giocarlo. Insomma, che lo sport in generale e la pallacanestro in particolare abbiano l’importanza e lo spazio che meritano.

In seconda istanza, che abbia lo spazio televisivo che uno sport con un numero di tesserati altissimo come il basket, uno sport, che nonostante molte infrastrutture siano gestite modello “la Corrida, dilettanti allo sbaraglio”, continua a coinvolgere le nuove generazioni. Uno sport, che nonostante il dislivello degli investimenti con altri Paperoni dell’ambiente sportivo, continua a far traino per idee, linguaggio e iniziative…

Poi ci sono tanti desideri locali. Per esempio a Milano e Cantù che i nuovi palasport vengano finiti e non fermati da mille ostacoli. Oppure in tutte quelle località dove la pallacanestro è stata bistrattata da problemi finanziari o regolamentari, di tornare ” in regola” per poter vedere i propri beniamini. O anche per tutto il movimento che la famigerata Bosman venga regolamentata e consenta di far rivivere agevolmente i vivai, e qui anche le autorità dovrebbero mettersi una mano sul cuore anziché sul portafoglio…

Che film della Disney era quello de “…i sogni son desideri…”