Le partite si vincono con la difesa, ed il secondo tempo di Roma questa sera contro Varese è la dimostrazione lampante di quanto sia veritiera questa legge del basket. La vittoria della Virtus 87-78 è infatti frutto di venti minuti difensivamente perfetti della squadra di Dalmonte, a seguito di un primo tempo in cui Roma ha invece subito in maniera devastante un Diawara immarcabile (24 punti di cui 15 nel primo quarto), e l’eccellente impatto di Ed Daniel dalla panchina (12 punti di cui 10 nel secondo quarto). Una Virtus incapace di frenare l’ardore offensivo dei ragazzi di Pozzecco, malgrado lo spauracchio Rautins in serata no (6 con 2/9 dal campo), e colpevolmente invece capace di concedere 52 punti agli avversari all’intervallo (equamente divisi in 26 a frazione). Diverso invece lo scenario all’uscita dallo spogliatoio dopo il classico tè caldo, con Roma che lascia agli avversari in tutto il secondo tempo i punti subiti in precedenza in dieci minuti (26), e vola a rimbalzo (parziale di 23-11 per un 40-29 complessivo), trovando oltretutto un’altra serata strepitosa di Stipcevic (18 punti), ed i fondamentali canestri di un ritrovato “Diavolo Rosso” Maxime De Zeeuw (18 con 7/9 dal campo)per una vittoria dal valore di platino nell’altalenante stagione capitolina.

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Rok Stipcevic (Roma)

Come contro l’Oldenburg quattro giorni fa, il croato è protagonista assoluto della rimonta della Virtus, chiudendo una settimana da 10/16 dall’arco ed ispirando sotto canestro un Morgan ancora una volta decisivo negli ultimi minuti, dopo una prima parte di gare agghiacciante per atteggiamento e risultati.

Dopo un inizio equilibrato, un sontuoso Diawara sale in cattedra e con nove punti di fila spacca la gara portando Varese avanti 20-26 alla prima pausa. Il gap a favore degli ospiti si allarga nel secondo quarto grazie all’esplosività sotto canestro di Daniel che manda ai pazzi tutta la retroguardia Virtus e costruisce il 29-48 che sembra poter chiudere il match con larghissimo anticipo. Siamo al diciottesimo minuto ed è invece l’inizio del clamoroso risveglio romano, propiziato da cinque punti di un alterno Gibson e da due preziosissimi canestri di De Zeeuw che mandano la Virtus sotto all’intervallo di dodici (40-52).

Dalmonte ha l’enorme merito di riuscire a far svoltare la gara nei secondi 20 minuti con l’azzeccatissima alternanza dei lunghi sul parquet, ottenendo tanto in sostanza dai vari Jones, Ejim, Morgan e De Zeeuw. Jones viene sistematicamente spedito con successo a dar fastidio con le buone e con le cattive a Diawara, Ejim ritrova coraggio sia a rimbalzo sia nelle conclusioni (9+6), mentre il belga ed il “Pirata” diventano autentici mastini napoletani nel presidiare il pitturato.Varese incomincia a pagare fisicamente il roster decisamente corto, l’ossigeno drammaticamente inizia a mancare sia ai portatori di palla che agli uomini sotto canestro. La Virtus capisce la crisi degli avversari e chiude una terza frazione da 24-11 di parziale avanti 64-63, rintuzzando ad inizio 4/4 l’ultimo anelito di vita lombardo siglato da Callahan (64-68), per poi affrontare il rush finale nella mani sicure di un “Eta Beta” Stipcevic sempre più leader.

Spuntando fuori da dietro una foglia, Rok piazza la tripla del +6 sul 74-68 a 5’00 dalla fine, ispira cinque punti di fila del “Pirata”, e come mercoledì contro i tedeschi la chiude con gran sicurezza con il missile terra-aria del 74-68. Poz e Varese in ginocchio, il pubblico del Palatiziano invece tutto in piedi per questa Virtus che non muore mai.