Chi stopperà la striscia negativa tra Caserta e Brescia? Difficile da dirlo, anche se i lombardi proveranno a sfruttare il fattore campo. Sicuramente domenica sera una delle due contendenti tornerà a sorridere, lasciandosi alle spalle le sconfitte in serie. Sulle colonne del Mattino Linton Johnson suona la carica: «Non dico che spero di vincere bensì che sono convinto che a Brescia conquisteremo il successo perché pretendo di strappare i due punti agli avversari».

Un colpo gobbo in terra lombarda permetterebbe a Caserta di agganciare in classifica la Leonessa Brescia ma soprattutto di chiudere definitivamente il discorso salvezza. «Servirà una Pasta Reggia affamata per 40′ e con la capacità di non fermarsi mai. Dobbiamo tenere sempre il piede sull’acceleratore e se conquistiamo 10 punti di vantaggio dovremo continuare a giocare come se stessimo in parità e quindi con la voglia di incrementare lo scarto» sottolinea ancora Johnson che aggiunge: «In questo momento probabilmente per noi è meglio giocare fuori casa. Stare lontano da Caserta può darci maggiore serenità perché intorno a noi ci sono troppe chiacchiere mentre i tifosi dovrebbero essere positivi e stare al nostro fianco, solo così possono aiutarci». Conoscendo bene la piazza casertana ed anche la realtà italiana, il lungo americano ha il polso della situazione e comprende l’amarezza della tifoseria ma spiega che «per uno straniero, magari anche alla prima esperienza lontano da casa, risulta difficile comprendere tutto questo e l’eccessiva pressione anziché aiutarlo lo danneggia».

Contro Brescia un faccia a faccia che potrebbe risultare decisivo è quello tra Putney e Burns. A tal proposito Johnson rivela che «ho già iniziato a pungolare Raphiael in vista della sfida con Burns, stimolandolo e facendogli capire che è veloce, salta ed ha le qualità per vincere questo confronto diretto». Ma per tornare a casa con i due punti in tasca «per fare un bel regalo ai nostri tifosi» Johnson sottolinea che «dovremo giocare la nostra pallacanestro, avere fiducia l’uno dell’altro e limitare i palleggi per perdere meno palloni. Purtroppo con 22 perse, come contro Venezia, diventa difficile vincere con chiunque».