Pronostico rispettato al Forum di Assago, con l’Olimpia Milano che fa sua la Coppa Italia per la settima volta nella storia della manifestazione, la terza conquistata contro Pesaro.
Troppo superiore la squadra di Ettore Messina per i volenterosi ragazzi guidati da Jasmin Repesa, arrivati all’appuntamento anche con un giorno di riposo in meno e davvero poca benzina nel motore dopo le battaglie giocate con Sassari e Brindisi nei due giorni precedenti.

LA GARA La finale è durata appena un quarto, il primo, nel quale la Vuelle ha messo anche il naso avanti dopo un paio di minuti (5-6), unico vantaggio per Cain e soci, poi sempre costretti ad inseguire.
In chiusura di primo quarto, sull’asse Datome-Moraschini, l’Olimpia avviava un micidiale parziale di 18-0 che la portava sul 37-15 al 14’. A quel punto la sfida aveva esaurito quel poco che poteva offrire, la granitica difesa dei meneghini era un muro sul quale Pesaro sbatteva a ripetizione e la seconda frazione si chiudeva con un eloquente 27-6 per il 48-21 complessivo di metà gara.
Ripresa con pochi spunti e se i pesaresi si davano l’obiettivo di superare almeno quota 55 punti, il minimo storico realizzato in una finale di Coppa Italia (da Treviso contro la Fortitudo Bologna, nel 1998), i milanesi facevano accademia in attesa della sirena finale, che sanciva la conquista del secondo trofeo stagionale dopo la Supercoppa vinta a settembre e certificava la totale superiorità in ambito nazionale.
Gigi Datome, alla sua prima Coppa Italia, è stato nominato MVP della manifestazione, ma tutti i ragazzi di Ettore Messina meritano un plauso per la ferocia agonistica con cui hanno affrontato ogni impegno dal primo all’ultimo minuto, infliggendo alle malcapitate avversarie uno scarto medio di 29 punti.

ALBO D’ORO Per Milano, come dicevamo, si tratta del settimo successo nella storia della Coppa Italia dopo le vittorie nelle edizioni del 1972, 1986, 1987, 1996, 2016 e 2017 e proprio gli ultimi due successi furono conquistati con Jasmin Repesa in panchina. I lombardi si avvicinano alla prima posizione dell’albo d’oro di questo torneo, che vede in testa alla Virtus Bologna e Benetton Treviso con 8 successi a testa.

SALA STAMPA Il coach dei pesaresi, ha avuto parole d’elogio per tutti, vincitori e vinti: “Faccio i complimenti a Milano, sapevamo che erano i favoriti, sono costruiti per vincere e molto ben allenati per lottare in Italia e in Eurolega. Mi complimento anche con i miei ragazzi e con tutto lo staff perché siamo arrivati qui con la voglia di migliorarci ogni giorno e ci siamo meritati la finale battendo squadre sulla carta più forti di noi. Oggi eravamo stanchi – ha concluso il coach di Capljina – Milano è una corazzata e ci hanno asfaltati ma abbiamo onorato fino in fondo la manifestazione”.

Ovviamente soddisfatto Ettore Messina, alla sua ottava coccarda tricolore dopo le 4 vinte con la Virtus Bologna ed i 3 successi colti a Treviso: “Sono molto contento, è una vittoria importante per il club. Pesaro ha giocato una bellissima coppa ma dopo tre gare in tre giorni oggi erano stanchi e si è visto. Ho la fortuna di avere un gruppo splendido, alleno giocatori maturi, con presenza mentale e ho molta fiducia per quel che potremo fare fino al termine della stagione”.