Stanotte si è giocata Gara1 delle Western Conference Semifinals tra Spurs e Warriors, con fattore campo ai Californiani.

Se la Oracle Arena è da circa 5 anni qualcosa di molto simile al Paradiso, per gli aficionados dei canestri, stanotte la distanza tra la Bay Area e le volte celesti si è ulteriormente accorciata.

 

ORACLE ARENA, OAKLAND. SAN ANTONIO SPURS 111 – GOLDEN STATE WARRIORS 113

Nei tempi recenti, a parere del vostro umile redattore, il più perfetto e commovente losing effort era stato quello del Pana di Obradovic che perse la Semifinale delle Final4 2012-13, poi griffate Olympiacos. Uno schieramento di forze impari, ma gestito per tutto il primo tempo in maniera impeccabile dal magico coach e dal suo tramite in campo, Diamantidis. Tanta bellezza, molto umanamente, venne a sfiorire nel momento in cui Diamantidis abbassò il proprio rendimento causa consunzione fisica. Stanotte, i primi 28 mins dei SA Spurs hanno spazzato via quelle immagini serbo/elleniche. SA ha raggiunto anche 25 punti di vantaggio a metà secondo quarto, in due minuti (da -7’ fino a -5’ all’intervallo lungo) che hanno segnato la gara non meno dell’infortunio a Kawhi. Prima SA arriva a +25, nel possesso seguente, però, Golden State raggiunge finalmente la parità tra canestri dal campo e palle perse (difesa Spurs: 9 in 17 mins sono un solo canestro e ben una persa ogni due minuti, pochissimi panieri e tanti secchi rovesciati per  Steph&Co). I due attacchi successivi degli Spurs portano a un totale di 8 tiri, non possessi ma assedi al canestro in cui SA conquista 6 reboff approfittando di Javalone in campo per GS; segneranno però solo un canestro, con Ginobili, e mostreranno il loro peggior difetto offensivo: senza Parker e nonostante un LMA finalmente sveglio (eccome: 9 nel primo quarto, scherzando Pachulia, mettendola di stazza vs Durant e di altezza vs Green) tendono a mettersi nell’imbuto lasciando a Kawhi ogni soluzione. Complice anche la prima tripla della gara per gli Warriors, messa dentro da Steph dopo 19 mins (mai negli ultimi due anni GS era stata così tanto tempo senza imbucare da 3), quei due minuti iniziati con il max vantaggio per Alamo, si chiuderanno a +16: sempre per gli Spurs, ma dovete leggere “+16 invece che +30”, come il gioco espresso avrebbe preteso. Quindi, all’intervallo, il 62-42 Spurs era corredato di buone news per gli Warriors. Eccole: in una notte in cui la difesa di SA aveva espresso il meglio esprimibile, i Californiani avevano tirato in metà partita già 19 liberi (fallendone anche 6); Klay doveva ancora togliersi il pigiama; Gasol aveva già 3 falli. Questo cauto ottimismo era trasmesso ai suoi anche da coach Kerr, che ancora non riesce ad andare in panchina ma è presente nel locker: diceva loro, infatti, che tanto dello svantaggio nasceva dalla frenesia di cui avevano corredato i propri possessi offensivi, e di ritrovare come prima cosa, al ritorno in campo, compostezza, e per seconda cosa tre difese efficaci consecutive..”e il ritmo giusto verrà fuori da solo, tranquilli ragazzi”.

Un’altra cosa che nel secondo half sarebbe tornata in campo: i gomiti e i fianchi di Zaza Pachulia. Molto dell’attacco degli Warroirs nei primi 4 mins del terzo quarto sarebbe passato dalle movenza assassine del Georgiano sui blocchi per Steph e KD. E infine, è su Zaza che Kawhi si sfrancica la caviglia sinistra, sempre quella che gli aveva fatto saltare Gara6 vs Houston, sempre quella che si era storta un minuto prima incappando nel piede di un compagno della panchina, David Lee. Eravamo a 7:55 dalla fine del terzo periodo, Kawhi sarebbe rimasto in campo per infilare due liberi: +23 Spurs ma Leonard direttamente nel locker, certo di non tornare anche se ci è andato sulle proprie gambe. Alamo dice di resistenza eroica ma alla fine battuta, e questo è stato il destino degli Spurs nei 19:55 seguenti. Prima lo sbandamento degli Spurs per aver visto il loro condottiero andare via infortunato ha causato una siccità di diversi minuti piena zeppa di palle perse, poi il quarto periodo ha visto la miglior difesa del vantaggio che fosse loro possibile in quel momento, lasciandosi pareggiare con tripla di Durant sul 106. Il resto è Gara1 che va a Golden State, e, soprattutto, attendere quali siano le reali condizioni di Leonard.

Qualche Score. Kawhi: 26-8-3 (in 24 mins..); Ginobili 17 (con 7/10 al tiro e 3 rec, fenomeno 40enne); LMA 18-8-3 con 3 rec e 1 stoppata, ma anche 6 perse, quasi tutte nei minuti immediatamente seguenti l’uscita di Leonard; David Lee: perfetto nel primo tempo, davvero splendido, con 6 rimbalzi e nessun tiro preso; Durant 34-8-5 con 11/21 e anche difesa non banale; Steph 40-7-3 con 3 rec e senza quasi più sbagliare da 3 dopo aver infilato la prima tripla; Klay invece non si è svegliato mai, 6 pti con 2/11, ma nell’incrocio degli accoppiamenti difensivi non speculari tra le due squadre, ha ben limitato Mills.