Tutte alle 2 della notte italiana le ultime 11 gare della NBA Regular Season.

Non c’erano molte cose da proteggere tramite la contemporaneità di tutte le gare, ma erano importanti: da decidere chi sarebbe arrivato terzo + chi avrebbe affrontato i Rockets ad Ovest, mentre ad Est erano ancora vive le speranza di Charlotte per l’ottavo posto: solo che avrebbero dovuto A) vincere B) sperare che Detroit perdesse, e DET affrontava i Knicks. Infatti: Hornets sconfitti da Orlando in casa e Detroit a valanga su NY. Riguardo al KO di Charlotte posso solo sperare che si sia trattato dell’ultima partita del grande Kemba Walker (43-2-5, 16/25 dal campo) nella prigione dorata in cui ha sempre condotto la propria carriera: troppo grande lui per non meritare maggiore successo ed esposizione altrove, e vi butto un’idea che varrà per questa estate. L’estate infatti, intesa come mercato, è iniziata con le dimissioni di Magic Johnson dal suo incarico di PBO del Lakers, e la suggestione che vi propongo è: Kemba a Boston dopo la fine del contratto, Kyrie a Los Angeles in cambio di parecchie cose, tra cui per esempio le prime scelte dei prossimi 6 anni e Kuzma. E’ solo un’ipotesi di lavoro, ma apre di fatto una delle estati di “mercato” NBA che non dimenticheremo. Tornando alle gare: vs gli Hornets Terrence Ross ha completato il poker di gare caldissime con cui ha chiuso la RS, 35 con 6/10 da 3 portano la media del poker a 27.25 pti in 27 minuti medi di impiego. Ad Est anche la bella gara, cavallerescamente affrontata dagli Hawks a ranghi completi, tra ATL e e Pacers: Indy ha fatto riposare Bogdanovic-Young-Sabonis, ma ha vinto lo stesso 135-134 con l’esplosione del rookie ex UCLA TJ Leaf (28-10-2 old school senza triple, più 2 rec e 2 stoppate) e del più volte in procinto di passare per Europa o Cina Sumner (22 con 3/7 da 3 e 9 lunette); solito immenso John Collins per gli Hawks (28-25-6 e 1 stoppata). I Pistons, invece, passando sopra ai Knicks, hanno sfoderato la doppia-doppia di Bimbone Drummond (20+18). Si passa ad Ovest, dove lo scopo di tutte le squadre che stavano in classifica sotto gli Houston Rockets era appunto evitare gli Houston Rockets. Questo per due motivi: l’oggettivo valore della squadra e l’altrettanto oggettivo favore con cui viene arbitrata, costringendo gli avversari a passare sopra (se e quando ci riescono) ai passi e i gomiti di Harden, ai gomiti e i trucchi sporchi di Paul, ai gomiti e le botte di PJ Tucker ecceccecc. Il perdente della NO-ROCKETS-LOTTERY sono gli Utah Jazz, che da quinti affronteranno senza fattore campo Houston, arrivata alla fine quarta del West grazie al finale di stagione davvero ammirevole di Portland, che è riuscita a difendere il terzo posto anche dopo il terribile infortunio capitato a Nurkic. I Blazers, dopo quell’episodio, hanno vinto 6 gare su 8, compresa quella di stanotte in cui hanno giocato solo in 5 (più Zach Collins ma per soli 13 mins): tutti quelli di minor minutaggio durante la stagione, con epifania in particolare di Anfernee Simons (pg, più giovane dello scorso Draft, 37-6-9) e di Skal Labissière (29+15). I Jazz, dal canto loro, hanno perso in OT dai Clippers, ma nonostante ciò non sono riusciti ad evitare i Rockets; per ClipperTown 22+11 di Zubac, il giovane centro serbo lasciato andare via dai Lakers e per Utah quarantello di Grayson Allen e doppia-doppia dell’ex Fenehrbace Ekpe Udoh (14-13-5). Il quarto posto di Houston, inoltre, colloca i Rockets dalla stessa parte di tabellone in cui regna Golden State: ops.

Ora i PO vedono questi accoppiamenti.

UPPER EAST – Bucks vs Pistons  /  Celtics vs Pacers

LOWER EAST – Raptors vs Magic  /  76ers vs Nets

UPPER WEST – Warriors vs Clippers  /  Rockets vs Jazz

LOWER WEST – Nuggets vs Spurs  /  Blazers vs Thunder

E’ evidente che i veri “bagni di sangue” a prima vista saranno le sue serie della parte bassa del tabellone dell’Ovest, oltre a quella tra Utah e Houston. Ad Est, invece, il primo turno potrebbe essere meno equilibrato, con la parziale eccezione della serie tra Boston ed Indiana.