Nove gare nella notte delle occasioni perdute.

EASTERN CONFERENCE.
Le 3 gare su 4 perse dai Cavs hanno fatto un po’ riavvicinare Toronto e Boston, ma stanotte entrambe hanno perso una splendida occasione per ridurre ulteriormente lo svantaggio. TORONTO ha perso in trasferta contro PHILADELPHIA, e qui occorre fermarsi. I Sixers sono la migliore squadra in Gennaio finora: 6W e 2L determinano un record migliore di quello di Cavs e Spurs, per esempio; certo è solo un passaggio parziale, ma testimonia del lavoro che pianpiano inizia a rendere. Merito dunque non solo a Embiid o Darione Saric, ma anche a coach Brett Brown, che ha fatto chiarezza sui ruoli e sulla reciproca importanza tra le varie stelle e stelline dei Sixers; Embiid è un Star, il giocatore franchigia, dopo di lui viene Noel, e al terzo posto Okafor, che, per es., stanotte ha solo guardato. E dopo lAll Star Break Ben Simmons dovrebbe tornare in campo, anzi: entrarvi per la prima volta. Anche i CELTICS hanno perso la loro chance, subendo una brutta botta vs i KNICKS, in cui D-Rose ha dato vita a una vintage-performance mettendo insieme 30-10-5; era assente per Boston Avery Bradley, tornato in Lista Infortunati dopo una sola gara dal ritorno: ancora tendine d’Achille, e di certo la sua assenza si è fatta sentire nella difesa biancoverde, sia nel gran bottino di Rose sia nei 117 (63 nel primo half) incassati dai ragazzi di Stevens. E i quarti dell’Est? Sconfitti anche loro: HAWKS 95 – PISTONS 118: è surreale riuscire a far fare 118 punti ai Pistons, ancor peggio è lasciargliene 42 nel solo primo quarto. Una volta Dwight Howard soffriva in particolare contro i centri agili e/o tecnici, in particolare se più piccoli di lui senza esserlo troppo; stanotte ha sfornato anche contro un suo omologo una partita degna del soprannome che gli abbiamo dato fin dai primi tempi di Houston: la Barbie (4-3-2 con 3 stoppate, il suo avversario Bimbone Drummond 13-17-2). Oltre agli appena citati Pistons, a cogliere l’occasione della nottata sono state le squadre della PO Picture più bassa: parliamo di Washington, Indiana, Charlotte. Dei Pacers leggerete nell’Ovest. WIZARDS fautori di una bella prova casalinga, battendo MEMPHIS, appoggiati alle solite spalle di John Wall (22-2-13) e alle meno solite spalle di Otto Porter Jr. (25+7). In contemporanea alla gara di Washington, a CHARLOTTE, per la gioia di noi Italiani, accadeva che una bella prova del Beli e una W degli Hornets coincidessero. Finora Marco era sempre stato abbastanza sfortunato, poiché la netta maggioranza delle sue prove migliori aveva avuto il corollario della L. Stanotte invece, oltre ai suoi 13-5-3, Charlotte aveva 23-2-5 con 3 rec da Kemba e poi 16+6 di puro miracolo da aprte di Roy Toh-chi-si-vede Hibbert, per battere PORTLAND in piena crisi (3 ko in fila)

WESTERN CONFERENCE
I travagli dei Blazers ci concedono il momento per il viaggio ad Ovest, senza che il cambio di costa abbia impedito a tante franchigie di sciupare delle occasioni. Essendo ogni promessa un debito, inziamo con il macello combinato dai KINGS, capaci di buttar via la partita e lasciare la W corsara ai PACERS avendo vantaggio di 19 a metà gara: nel secondo tempo hanno segnato solo 40 pti, in coincidenza dello spegnersi di DMC (che comunque è andato in tripla-doppia a 25-12-10, sfiorando però la quadrupla con 9 perse) e, soprattutto, del brutto infortunio occorso a Rudy Gay: tendine d’Achille, pare si tratti di rottura. Non è solo colpa loro, quindi, ma una squadra che lotta per i PO dovrebbe riuscire a portare lo stesso a casa certe gare, infatti secondo noi è proprio Sacramento ad aver perso l’occasione più grande ad Ovest: una W l’avrebbe proiettata in una grande posizione nella lotta per i PO. Ottavi sono ora i Nuggets, che più che vincere han goduto delle sconfitte altrui, ma nello spazio di una gara e mezzo di distacco da Denver troviamo Blazers (in calo) Kings (in calo) PELICANS (in crescita). La crescita di Nola (Monociglio a 21-14-4) è nel record 5-5 delle ultime 10, anche grazie ala W di stanotte contro i MAGIC. Mezza occasione persa anche per OKC, che ha quasi approfittato di una serata pigra degli WARRIORS (Durant 40-12-4 con 3 stoppate): fino a metà l’inerzia era tutta per OKC, ma nel terzo quarto la classica esplosione di Golden State rimetteva le cose a posto. Notazione importante: nella metà favorevole le cifre di Westbrook erano notevoli ma mirate al rendimento della squadra, infatti il dato di maggior impatto era quello degli assists. Poi le cose si sono capovolte, anche per merito della difesa di GS, e il Basket-Ball è diventato Russ-Ball, conducendo al ko. A proposito della difesa degli Warriors: ogni gara regala 9.4 rec, 6.1 stoppate, 19.2 palloni sporcati. Infine Houston: i ROCKETS passeggiano casalinghi sui BUCKS, opponendo ai 32-11-6 dello Pterodattilo Greco i 38-6-8 di Harden; la squadra di D’Antoni è a una sola gara di distanza da San Antonio, e sta giocando decisamente meglio degli Spurs.