Non inganni il 100-88 scritto sul tabellone finale, la gara tra Pasta Reggia e Vuelle, seppur senza tanto basket da intenditori, ha regalato sussultanti parziali e tante scintille, coronati anche da un gran numero di fischi arbitrali che, alla lunga, han penalizzato la squadra di coach Sandro Dell’Agnello. Fino a quando le percentuali dei marchigiani sono state alte (all’intervallo un mostruoso 11/22 da 2 e 6/9 da tre), la gara è rimasta in controllo di Petty e Turner, con Anosike a fare il bello e il cattivo tempo nel verniciato.

Un secondo tempo dominato invece dalla difesa atletica della Juve, schierata con un quintetto di giganti, con Brooks, Scott e Easley contemporaneamente, nonché la rinascita di Hannah, dopo le ceneri del primo tempo, spezza la gara. E quando in un match dominato da parziali, una squadra fisica e che ama correre come Caserta inizia a vedere il canestro come una vasca da bagno (triple di Tommasini e dello stesso Hannah) e a recuperare palloni che lanciano i centometristi bianconeri in solitario, allora è dura recuperarla, specie se anche Petty, Turner e Johnson hanno 4 falli e sono in panchina da un pezzo. Se Dell’Agnello ci prova con la zona e quasi la rimette in piedi anche grazie a un antisportivo e un tecnico alla panchina bianconera, che frutta finanche il -4, ma poi il tuo play si fa letteralmente strappare dalle mani la palla che lancia Tommasini per il facile appoggio nel cesto, allora è davvero notte fonda per Pesaro. Una squadra che forse non meriterebbe la classifica che ha, ma che di fatto è vicina alla retrocessione dati anche i risultati che radiobasket emana dagli altri campi. Caserta invece stasera risponde con una prova di carattere all’opaca prestazione di Venezia, con 6 ragazzi in doppia cifra, pur senza Vitali, che resta ai box influenzato. La rinascita cestistica di Hannah, la verve di Tommasini, la certezza Brooks e la buona intesa con un Easley importante, ma anche e soprattutto la leadership di Mordente, oggi 32′ sul parquet, e Scott, che diventa mvp per la sua difesa e cattiveria a rimbalzo, fanno ora guardare in alto la Juve, che può provare a regalarsi un posto al sole tra le prime 8.

IL MOMENTO CHIAVE – Indirizzata dai quattro falli agli americani, nonché dalla difesa bianconera asfissiante, la gara sarebbe ancora in equilibrio quando Pesaro, sfruttando qualche fischio a favore riesce a rientrare dopo essere stata sotto di 9. Ma la persa banale di Pecile la cui cassaforte è scardinata da Tommasini lancia il break decisivo che ammazza la gara nel quarto periodo.

MVP – Tommasini è il leader carismatico della giornata, prendendosi tiri e facendosi trovare pronto nel momento del bisogno, ma i meriti vanno condivisi con uno Scott straordinario che in difesa annichilisce Anosike e Trasolini mentre in attacco segna e schiaccia.