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Come all’andata, quando la gara del PalaGeorge segnò una vera e propria svolta nella stagione di Urania, anche

nel girone di ritorno il match contro Orzinuovi ha tutti i connotati dell’appuntamento da non fallire per gli uomini di coach Villa.

L’Agribertocchi infatti occupa, con 10 punti, l’ultima posizione del girone Est in coabitazione con San Severo, situazione che consentirebbe a Milano, in caso di successo sui bresciani, non solo di restare agganciata al treno playoff (attualmente è ottava con 18 punti) ma soprattutto di allargare in maniera significativa il gap con i due fanalini di coda, prendendo un margine che permetterebbe ai Wildcats di avvicinare parecchio l’obiettivo minimo della stagione (la salvezza) e affrontare con maggiore serenità l’ultimo mese di regular season.

Detto dunque che, anche per i biancoazzurri l’incontro dell’Allianz Cloud resta di fondamentale importanza per scacciare l’incubo della retrocessione e compiere un altro passo deciso verso la permanenza nella categoria, la gara tra le neopromosse lombarde appare meno scontata di quello che possano dire record e numeri delle due sfidanti.

Il motivo principale di questo equilibrio tra le parti (almeno sulla carta) sta nelle performance di cui Orzinuovi è stata protagonista di recente, dato che lo score delle ultime tre uscite parla di due vittorie e una sconfitta (di misura) maturata in casa della rediviva Verona di coach Diana. Sono questi risultati, sintomo di fiducia, affiatamento e rinnovato amalgama tra i giocatori bresciani, che spingono la squadra del presidente Zanotti a guardare con ottimismo al match del PalaLido senza lasciarsi influenzare troppo dal rendimento esterno (1 successo e 9 k.o.) finora avuto in campionato.

In questa missione ardua ma tutt’altro che impossibile (Urania ha il secondo peggior record in casa tra le componenti del girone Est: 3 vittorie e 6 sconfitte), è quasi scontato che la truppa di coach Fabio Corbani (visto più volte sulle tribune milanesi prima di subentrare a Salieri a fine novembre) faccia affidamento sui due giocatori che più degli altri, in queste ultime settimane, hanno risollevato sorti e morale dell’Agribertocchi, vale a dire Christian Mekowulu e Anthony Miles: il nigeriano, al primo anno in Italia, si sta affermando come una delle più belle sorprese del campionato e nelle ultime sei gare ha mancato solo una volta la doppia doppia viaggiando complessivamente a 16,6 punti e 14,5 ribalzi di media; il secondo invece è approdato in Lombardia il 20 dicembre e subito ha messo in mostra il suo valore come dimostrano i 28,2 punti (col 42% da tre), 5,2 rimbalzi, 1,8 recuperi e 4,2 assist di media che sta facendo registrare.

L’arrivo dello statunitense ex Scafati, Cagliari ed Eurobasket è una prova di come la società bresciana abbia deciso di andare all-in e fare un ulteriore sforzo sul mercato nell’ottica di dare al proprio nuovo allenatore tutte le pedine necessarie per tentare davvero di salvarsi e non lasciare nulla di intentato. Si spiega in questo modo anche l’innesto di un elemento come Giovanni Carenza (reduce da due anni a Rieti e utile per cementificare ancor di più spirito e unità d’intenti), entrato subito nello starting five di Orzinuovi al fianco dei sue sopracitati e della coppa di italiani composta da Matteo Negri (ala in crescita dopo le esperienze a Treviso e alla XL) e Stefano Bossi, secondo sia negli assist che nei recuperi a Est (sempre dietro allo stesso uomo  ossia Gherardo Sabatini) e in cerca di rivincite dopo un anno passato quasi tutto lontano dai campi per un problema al ginocchio.

A dare solidità, esperienza e soprattutto tiro a questi cinque ci pensa poi Salvatore Parrillo (rimasto in Lombardia dopo 3 stagioni in A1 a Cantù), fiore all’occhiello di una panchina piena di giovani, molti dei quali protagonisti della promozione del 2018/2019, da Lorenzo Galmarini a Giacomo Siberna fino a Lorenzo Varaschin. Anche dalle loro mani, dalla loro voglia di emergere e di impattare sulla partita passeranno molte delle chance di Orzinuovi di strappare due vitali punti all’Allianz Cloud e prendersi una rivincita su Urania, vittoriosa per 77-65 al PalaGeorge.

Rispetto al match giocato a Montichiari però Orzinuovi si presenterà nel capoluogo lombardo in vesti decisamente differenti, quelle di una squadra che ora, citando le parole di coach Ceccarelli (allenatore dell’Assigeco sconfitta domenica scorsa dall’Agribertocchi), “ha due giocatori di pick ’n roll di assoluto livello, forse il rollante migliore del campionato e una batteria di tiratori sul perimetro” pronti a colpire sugli scarichi e sui raddoppi avversari.

Sono quindi parecchie le armi e le soluzioni differenti nella faretra dell’attacco bresciano (come quello di Urania non tra i migliori per produzione) che, per caratteristiche dei suoi uomini, presidia molto bene il tabellone rivale e ha nell’ingente numero di liberi tirati e segnati un altro modo per punire le disattenzioni difensive altrui. Davanti a questo contesto dunque non può che essere la difesa (più di 82 punti concessi di media, Urania non arriva a 75) il tallone d’Achille dei “cinghiali” i quali in particolare, seppur proteggendo molto bene il proprio ferro (quarti per stoppate), sono decisamente poco efficaci nel lavoro a rimbalzo sotto il proprio canestro (concedono più rimbalzi offensivi di tutti) e hanno difficoltà a contenere i tiratori sul perimetro (34% da tre punti).

Se Orzinuovi dovesse limitare queste criticità e riuscisse ad approcciare la gara con più cattiveria e fame di Urania, allora le si potrebbe aprire l’opportunità di sbancare il campo dei Wildcats che, da parte loro, dovranno confermare quanto fatto di buono mostrato a Montegranaro, giocando possibilmente una gara intensa per 40 minuti (al contrario di quanto fatto contro Forlì), imponendo il proprio ritmo e provando ad avvicinare le eccellenti percentuali del PalaSavelli (70% da due e 82% ai liberi).