La finale scudetto avrà quindi gara5 e gara6, lunedì e mercoledì, venerdì eventuale gara7 al Forum. Siamo 2-2, punto e capo. Ma quale sarà, si chiede la gente, la vera Armani Milano e la vera Montepaschi Siena? E fin dove i meriti dell’una arrivano fino ai problemi dell’altra?

In ogni caso, leggo volentieri quel che ho scritto sul mio taccuino di gara4, quella con i migliori ingredienti da spettacolo, grazie alla gran rimonta di Siena. E se Siena c’è, almeno il thrilling salva baracca e burattini…

Siena1, una squadra più squadra in qualsiasi situazione, in qualsiasi momento, in ogni punto del campo. Un vero Dream Team (nel senso di Team..). Se poi la sfidante è questa Armani disarticolata e acefala delle due esibizioni senesi può pensare allo scudetto n° 9, con fallimento dietro l’angolo, anche se c’è già qualcuno che cerca forse di spartirsi le spoglie.

Siena2, a turno tutti protagonisti, una carica ubriacante, da Settimo Cavalleggeri: energia pura, elogio della semplificazione del gioco, stile college, e Ress dopo una brutta caduta sembra morto e torna in campo e completa la resurrezione di Lazzaro.

Marco Crespi, dopo aver ingoiato tanti rospi nella sua carriera, è osannato come un grande fantino del Palio di Siena, deve solo scegliere in quale contrada correre…

Matt Jennings, ancor più spiritato di gara2, jolly vincente, gioca da play col calo brutale di Erik Green e anche di Haynes: alza il ritmo, anche nel passaggio e la difesa milanese s’affloscia… L’eroe della rimonta da 0-2 al sogno dello scudetto n.9

Nelson e Viggiano sono però i veri match winner nel finale della partita, coi cambi Siena va in paradiso.

Armani1, ritardo in difesa, nei cambi, negli aiuti, attacco con uno che palleggia (e per ben tre volte sul proprio piede, comica da Guinness!) e gli altri stanno fermi, mai un tentativo di pressing con una panchina più lunga, circolazione di palla da “mosca cieca”, la difesa senese ringrazia.

Armani2, si segnalano problemi di comunicazione in campo, e fra giocatori e panchina (e raccontano anche di spogliatoio): tutti vogliono essere protagonisti e quasi nessuno difende.

Armani3, 12 giocatori singoli che vanno per conto loro, e il problema che a volta nemmeno… vanno…O perché magari non ce li manda l’allenatore…

Daniel Hackett, individualista e con poco cuore, non quello che infiammava Siena. Si è preso i tiri importanti e non li ha messi. Non voleva andare a Milano e sembra quasi voglia dimostrarlo: innamorato della palla, fa gara a sé.

Alessandro Gentile gioca poco e alterna, suoi almeno i pochi passaggi al bacio, sacrificato dal suo coach e da qualche compagno geloso (non facciamo nomi), e per fortuna gli hanno dato la fascia di capitano. Bel rispetto…

Melli gioca molto senza meritarselo, tenero in difesa (un problema tecnico, non piega le gambe, sta attaccato e l’avversario lo salta in 1 c 1) e senza tiro (manca dello spin e quando tocca il ferro per il rimbalzo non sai mai dove la palla cadrà). Gioca troppo lontano da canestro. Emotività a parte, in due anni i famosi coaches vestiti Armani non l’hanno dotato di un bagaglio adeguato per farne il Volkov italiano.

Luca Banchi surclassato dal suo vice a Siena, in realtà sembra sfiduciato, lasciato solo: Ettore Messina non ha firmato da nessuna parte e il nome del supercoach aleggia e come.. Così “coach B” subisce la situazione: imperdonabile, fra le altre, non cercare però di giocare sotto per Samuel con i lunghi di Siena fuori o con falli.

Presidente Proli: è sempre dietro le quinte, mai in prima linea, una presenza invisibile, come management la squadra manca di rappresentatività, anche come voce forte e chiara.

Arbitri scarsi e un po’ casalinghi, come al solito, il macchinoso Biggi da metà campo ha fischiato un fallo che toccava al superabbronzato Lanzarini che ha il vizietto di parlare troppo con giocatori e allenatori, cosa che assicura l’inquadratura Tv. Specie se si è abbronzati… Chiari è stato perfetto a non immischiarsi, nessuno se ne è accorto che c’era, mille euro (che sono due milioni di lire di gettone) senza faticare. Renzi dovrebbe invitare i giovani a fare gli arbitri!

La telecronaca: come tentare di godersi uno spettacolo stando dentro un alveare, bombardato da zoomate tipo mitraglietta, replay fuori tempo e un ronzio di voci continuo, incessante, pleonastico. Un rap per iniziati gasati, che nemmeno trasmette il senso di quel che racconta anche quando dicono cose interessanti. La maestrina potrebbe bacchettare i suoi alunni… Signor regista: si deve vedere più la gara, meno cercare la malafemmena, tipo agenzia matrimoniale, perché si finisce di perdere la testa, specie a Siena che si vanta di avere le più belle citte d’Italia.

Atmosfera: Siena ha fatto nozze coi fichi secchi rendendo epica, anche grazie al pubblico, una gara a senso unico.

Quattro partite a senso unico non danno il… senso del grande basket. I palazzetti sono pieni, e ci mancherebbe altro col successo planetario del basket. Il diavolo veste Armani, o ancora Siena?

ecampana@alice.it