Poteva sembrare una domenica interlocutoria, non lo era.

Tanti testa a testa nella notte NBA, con risultati che hanno modificato la PO Picture di entrambe le Conference e hanno preparato scenari e confronti interessanti nel futuro prossimo.

TESTA A TESTA.
BARCLAY’S CENTER, BKN-NY. PHILADELPHIA 76ERS 105 – BKN NETS 95
La vittoria nel derby degli ultimi tra Sixers e Nets ha arriso ai ragazzi col 76 sul petto. Lontano dall’essere un confronto tra derelitti, ha mostrato che le differenze tra le due formazioni sono notevoli. I Sixers hanno moltissimo talento in cantiere, e una Stella assoluta in Joel Embiid, uno di quei giocatori che vengono definiti Franchise Players. Secondo noi, però, e non solo per i talenti cestistici, Embiid rischia di diventare un Game Changer, uno dopo il quale il Gioco non sarà più lo stesso. Parla ed agisce come se nessuna meta gli possa risultare inaccessibile, e lo fa anche con una carica di simpatia francamente disarmante. Che sia “voglio chiudere la carriera giocando playmaker, e inizierò a farlo stanotte marcando Isaiah Thoma” detto prima della gara vs i Celtics, oppure “Voglio uscire con questa ragazza e penso che essere un AllStar mi aiuterebbe parecchio, quindi votatemi”, e la ragazza sarebbe Rihanna, Embiid travolge tutto con la sua naturalezza. Al contrario, i Nets hanno poco talento complessivo, ma hanno un’organizzazione di gioco che i Sixers se la sognano. Coach Atkinson ha avuto, da giocatore, una lunga carriera europea, e si vede. Vedere i Nets è come vedere l’Olympiacos o un’altra delle grandi squadre di EuroLega. Stanotte, in casa, BKN ha guidato per tutto il primo half, per venire poi sorpresa alla ripresa: 32-16 Sixers nel terzo quarto. Da lì in poi, equilibrio fino agli ultimi 3 minuti, quando una sciagurata serie offensiva dei Nets (3 triple sbagliate da Bogdanovic, una persa di Kilpatrick, uno sfondamento di Gemello Brook) hanno aperto il vantaggio a favore dei Sixers. Embiid 20-5-4 con 2 stoppate, Covington 15+11 e 18+5 di Saric, che aveva 11 dei primi 36 punti dei Sixers nell’inizio a favore dei Nets. Da parte broccolina segnaliamo i 26 di Brook Lopez e i vagiti timidi ma continui del rookie Caris LeVert (6-3-2), anche se le 23 perse gridano davvero vendetta.

BRADLEY CENTER, MILWAUKEE. WASHINGTON WIZARDS 107- MILWAUKEE BUCKS 101
Testa a testa vero, con sorpasso operato da Washington che con la W di stasera strappa ai Bucks la ottava posizione della griglia PO ad Est. Inutile dire che tale sorpasso è stato agevolato dalla influenza che ha impedito al Grande Grosso Pterodattilo Greco di scendere in campo. La gara è stata comunque ben giocata dagli altri suoi compagni, per esmpio Jabari Parker a 28-8-7 e Malcolm Brogdon, il rookie ideale per gli Spurs finito invece in Wisconsin, che continua a partire in quintetto anche dopo il ritorno di Dellavedova dall’infortunio. Brogdon (22-1-5) può giocare tutte le posizioni da 1 a 3, ed è un giocatore ordinato e sempre positivo. Capitol City, invece, si sa, poggia tutte le sue speranze sul Dinamico-Duo Wall/Beal, che stanotte ha complessivamente offerto 42-7-9, anche se il fattore inusuale e determinante è stata la bela partita di Kelly Oubre jr, secondo anno da Kansas U. finora inesploso: 17+5, e vedremo se le rose fioriranno.

FEDEX FORUM, MEMPHIS. UTAH JAZZ 79 – MEMPHIS GRIZZLIES 88
Anche in questo testa-a-testa la W ha fruttato al vincente il sorpasso sul perdente. Memphis ora è quinta ad Ovest, e Utah dei miracoli sesta. Dei Miracoli: è solo la seconda gara con l’organico completo per i Mormoni. Control Game è lo stile di entrambe le squadre, e lo denota chiaramente il punteggio. Memphis è stata quasi sempre avanti, e lo era ancora (+5) a 24 secs dalla fine, quando è stato fischiato un fallo patetico e orribile a favore di Marc Gasol oltre la linea dei 3 punti. Al di là della valenza quasi nulla sul risultato finale, è uno di quei falli che ci inducono a guardare con circospezione i grigi e a dubitare del futuro del Gioco. Davvero, date un’occhiata perché a suo modo merita. Marc 17+4: il suo score è l’opposto di quello del suo avversario diretto, Gobert, che infatti è all’opposto anche come caratteristiche di gioco (5+13). La differenza vera l’hanno fatta le due panchine…un po’ desolante il rendimento di quella di Utah, mentre dal pino dei Grizzlies si è alzato Zach Randolph per mettere a referto 13+11. Buona notizia ulteriore per Memphis: dal 21 Dicembre, data dell’ennesimo ritorno dall’ennesima convalescenza, e contando in questo periodo anche due riposini programmati, sono ben 8 partite giocate da Chandler Parsons senza infortunarsi.

GUSTOSO FUTURO
AIR CANADA CENTER, TORONTO. HOUSTON ROCKETS 129 – TORONTO RAPTORS 122
La partita più bella, senza dubbi, della nottata. Il confronto tra due grandi giocatori (uno un po’ più grande) e tra due mondi. James Harden vs DeMar DeRozan. Tripla doppia per il primo, che ha le chiavi di tutte le porte della franchigia; score classico e senza tirare una sola tripla per il secondo, old school scorer di poetica bellezza e altrettanto poetica ostinazione a non adeguarsi ai tempi, che della squadra non ha le chiavi, che sono, altrettanto classicamente, in mano al prototipo della pg: il Subcomandante Lowry. Hanno vinto i Rockets, e questo risultato consolida la loro terza posizione ad Ovest, ma prepara un succulento prossimo turno per i Raptors. Infatti riceveranno domani notte i Celtics: Toronto è seconda nella Eastern Conference a 24-13, i Celtics son terzi a 23-14; il conto è semplice per sapere cosa accadrebbe se Boston facesse scorreria in Canada. La prima faccia della gara è durata tre periodi, di Toronto; il quarto periodo è stato dei Rockets (34-23) che hanno ribaltato Dinosauri e risultato con una folata degna dei GS Warriors. Oltre al 40-10-11 di Harden, è stata la notte di Montrezl Harrell, 204 cm dal ruolo che definiremmo “dipende”. Di volta in volta schierato (non solo da D’Antoni ma anche dai suoi precedenti coaches) da sf, pf, da centro. La sola cosa che al momento non è nella faretra del ragazzo da Louisville U. è il tiro da 3 (2/4 in due anni di NBA), per il resto fate finta di vedere nello stesso corpo Kidd-Gilchrist e Myles Turner: stanotte 28 con 12/13. Di là, detto del 36-6-5 di DMDR, ha giocato la prima supergara della stagione DeMarre Carroll 26+8, mentre molto della sconfitta è dipeso dal calo del Subcomandante. Due notazioni per concludere. In sf per Toronto è partito Dwight Powell, ennesimo cambio di idea riguardo a quella posizione da parte di coach Casey, che in due stagioni ha provato 7 differenti starters nello spot: non siamo convinti che alternare improvvise passioni a docce fredde sia l’ideale per sviluppare giocatori. Molta enfasi, infine, è stata posta sulla quadrupla-doppia di James Harden: anche 10 palle perse. Tante, ma bisogna tener conto che tocca davvero tutti i palloni che Houston gioca, e anche che LaBarba non ha certo il ritmo dissipatorio di Westbrook.

Gli altri risultati:
MIAMI HEAT 86 – LA CLIPPERS 98
CLEVELAND CAVS 120 – PHOENIX SUNS 116
GS WARRIORS 117 – SACRAMENTO KINGS 106
DETROIT PISTONS 125 – PORTLAND T.BLAZERS 124 (2OT)
ORLANDO MAGIC 95 – LA LAKERS 111