La Vanoli Cremona ha presentato al PalaRadi l’assistente allenatore Pierluigi Brotto, tornato ad indossare i colori biancoblu dopo alcuni anni. Il tecnico padovano è tornato dunque nella società in cui ha militato per dodici anni, da giocatore sino al ruolo di assistant coach, seguendone l’ascesa dalla serie B2 fino alla serie A. La presentazione è stata introdotta da Davide Pettinari (marketing Vanoli), il quale ha lasciato la parola a Stefano Stabile (Consultinvest), presidente del Consorzio Cremona Basket. “A nome del Consorzio do il benvenuto a Gigi Brotto. Il Consorzio ha raggiunto un primo obbiettivo, quello di poter iscrivere la squadra al campionato, ma entro settembre – ha proseguito Stabile – contiamo di darci un asset che ci permetta, assieme a Vanoli e a Borsatti, di garantire un futuro sempre più stabile alla società”.

Stabile, Brotto e Pettinari

Entusiasmo – Brotto ha esordito con i ringraziamenti, in primis a Flavio Portaluppi e a Checco Rozzi, poi a tutte le figure societarie. “La Vanoli è una bellissima realtà e a me piacciono le cose belle e positive. Sono tornato con la stessa carica di un tempo. Mi metto a disposizione del capo allenatore e dello staff tecnico per dare tutto me stesso e aiutare squadra e società”. “Tornare in serie A è emozionante: la serie A è di un altro livello rispetto alla serie B. In questo momento mi sento come un bambino che riceve i regali di Natale tanto desiderati. Voglio vivere questa esperienza al massimo”.

Trascorsi – Imbeccato sulle eventuali reazioni della tifoseria juvina (JuVi Ferraroni Cremona 1952, serie B, n.d.r.) alla notizia del suo passaggio al sodalizio biancoblu, il tecnico veneto ha risposto senza esitazioni: “Non mi sono arrivate all’orecchio critiche, anche perché dopo aver lasciato la Vanoli, mi sono sentito un uomo-JuVi dal primo giorno fino all’ultimo. Chiuso quel discorso, dal momento che sono stato chiamato alla Vanoli, mi sento un uomo-Vanoli: do tutto me stesso dove mi trovo ora. Se qualcuno avesse qualcosa da dire, può venirmelo a dire in faccia, ma io so che posso andare in giro per la città e per palazzetti a testa alta, con chiunque”.

Galbiati – “Non abbiamo avuto molte occasioni per parlare; ci siamo subito messi al lavoro. Devo dire che è molto pratico, concentrato su quello che dobbiamo fare: pochi fronzoli, tanta sostanza. In tutto questo, non c’è stato un momento in cui io e lui ci siamo sentiti a disagio. Mi ha comunque dato l’impressione di essere sì giovane, ma estremamente competente e con le idee chiare”.

Sul parquet del PalaRadi, intanto, Galbiati e il preparatore Torresi guidavano un primo allenamento con Palmi, Cournooh e Mian. Ancora assente Poeta.