Si accentua la crisi di Milano: la squadra è tornata al 2022 pre-Napier, come nulla fosse accaduto, nessuno fosse arrivato.

1 – NAPIER. Non per il passato, ma in relazione al futuro di Milano, alla pg che dovrà arrivare. Shabazz ha reso bene durante il suo periodo Olimpia per una sola ragione: le spalle e l’autostima di cui è dotato. Puertamericano di Boston, carriera scolastica tutta in Massachussetts da predestinato, fu il motivo per cui, dall’anno dopo il suo Draft, iniziai a fare il Mock delle scelte NBA: per dire la mia sui casi come Napier. Quelli in cui si dipinge come una delle più grandi pg della storia chi, in realtà, è solo un buon giocatore con una chiarissima visione di cosa sia il basket. Tanti si sorpresero che fosse scivolato alla chiamata 24, ma Napier fallì (difesa e fisico, e anche un po’ lento per essere mignon) la prova NBA: eppure non ha mai dismesso, nella propria e di tanti altri considerazione, l’aura da grandissimo del Gioco. Gli scout NBA a volte sbagliano, ma più spesso hanno le idee giuste, quindi, per spiegarsi: 3 anni prima di lui Kemba Walker (stesso college, compagni nel Titolo 2011 di UConn) fu chiamato al 9, e l’anno dopo di lui la scelta 19 fu Jerian Grant, 13 e 5 posti prima. Eppure la scintilla del divino non si è mai spenta sul capo di Shabazz, e lui da divino si comporta, da divino sopporta e trae conclusioni. Tipo: Messina, ciaociao. Ecco la caratura psicologica che è necessaria a chi arriva a Milano. Un posto in cui il lavoro dell’allenatore sta peggiorando, anno dopo anno, squadre e ambiente; posto da cui i campioni o semplicemente i bei giocatori tendono a scappare; posto lasciato il quale i buoni giocatori tornano tali dopo essere passati per brocchi. Ora l’Olimpia è tornata il disastro che era pre-Napier: a forza di precisione maniacale inutilmente pretesa e di panchine punitive è incapace di giocare i due lati del campo gara per gara, perde agli 80+ come ai 70- e non ha la fiducia necessaria per giocare gli ultimi 4 mins delle gare se non per forza di disperazione (es: Melli negli ultimi 2 mins delle due sconfitte settimanali).

2 – MIROTIC. Quando l’entusiasmo era a 1000 per il suo arrivo, scrissi che il mio era a 915. Perché la storia e i soldi raramente mentono. La storia di Mirotic come giocatore splendido ma essenzialmente da “tempi buoni”, i soldi come simbolo del fatto che sia arrivato ora e non 2 o 3 anni fa: ora, a quei soldi, le altre squadre non sono certe di volerlo. Parlo di primo livello, non di Stella Rossa o Partizan. Negli ultimi due KO, continuando il “tempo cattivo” di un coach che si ostina a usarlo prevalentemente da pf in assenza di una valida pg, non sono poche le sue responsabilità. Vs il Maccabi ha perso 2 palloni, sbagliato un libero per fallo tecnico, commesso un macroscopico errore difensivo negli ultimi 3 mins; vs lo ASM, 9 a fine primo tempo e 9 alla fine tirando solo due volte dal campo dopo essere stato ben picchiato prima da John Brown (Essersi lasciati scappare la migliore approssimazione di Hines disponibile in EL è stato imperdonabile, altro che Mitoglu) poi da Alpha Diallo (il tipico giocatore più piccolo, meno talentuoso ma con tanti gomiti e dinamismo che ha reso di fatto irrilevante la carriera NBA di Mirotic). Allenato male, sta iniziando a giocare al contrario in attacco: tanto post-basso vs John Brown, tanto fronte a canestro vs Diallo.

3 – EX. Vediamo un po’. TLC: 19+6 con 3 rec ieri nella prima W dello ASVEL, 10.3 + 4 e più rec che perse in stagione. Davies: 14-2-3 nella W del Valencia e 11-2-3 in stagione, lo fanno giocare dove vuole e lui ha abbandonato il pitturato diventando la sf più grossa del torneo, quindi perché condannare Mirotic a pf? Non solo Milano ha rimpianti: Ojeleye ha lasciato Bologna anche per ragioni monetarie, però sta trascinando la Cultura del Esfuerzo a risultati sorprendenti con 13+6 in stagione insieme al 61% da 3 oltre al fatto di essere, per la difesa, uno dei migliori di sempre arrivati in Europa.

4 – CARLIK. Jones è un buon giocatore tendente a ottimo, ma non “europeo”. Nato, cresciuto, educato negli USA. All-ACC (Louisville U.) 2021, G-League All-Rookie 2022, G-League MVP e TopScorer 2023, corona degli assists agli ultimi Mondiali. I MA sono: stazza (più atletico ma più piccolo sia di Pangos che di Napier), difesa, capacità di tollerare nel lungo periodo coach Nosferatu.

5 – DIFESA. Molto brevemente. Dalla squadra delle F4 a quella di oggi, il motivo della involuzione difensiva è forse molto semplice e si riassume in: lasciato stare l’inutilissimo Tarczewsky, Melli era il lungo più lento di quella formazione, oggi è il più reattivo. Kamagate a parte, ma forse ha la lebbra.

6 – BERLINESI. Procida solo 13 mins: 5 pti 1 ass 2 rec. Spagnolo 22 mins, 0/4 dal campo, 5 ass ma continua a perdere palloni come fosse Westbrook: 5 ieri, 17 in stagione, 14 nelle gare in cui ha avuto più minuti e la bacchetta in mano. Significa che quando guida ha una persa ogni 4 minuti e mezzo e una pg-ratio negativa (10 su 14).

7 – OPPOSTO. La V-BO è passata da un allenatore che ha il punto debole nella capacità di reagire in-game a uno che in quella capacità è maestro. Sul totale delle gare, ovviamente, si trova modularità nei minutaggi e nella distribuzione dei tiri che Banchi riserva alla propria squadra, ma all’interno di ogni partita esistono differenze significative con quella precedente e quella che la seguirà. Le partite vanno impostate, ma serve anche la capacità di adattarsi alle situazioni che si sviluppano sul campo. La W vs l’EFES è un esempio perfetto. I Turchi sono in discreta crisi e ostaggio di un reparto lunghi tra i meno attrezzati della EL: ecco sorgere la migliore finora di Dunston (che sta anche riprendendo una forma degna dopo due anni di ruggine) e una distribuzione di tiri molto spostata verso i 2 pti. Le squadre recenti di Banchi sono al 50% di triple, invece ci sono stati 46 tiri da 2 e solo 20 triple: per adattare, appunto, la gara alla povertà nel pitturato dei Turchi, alla ennesima gran prova di Shengelia (ma non da 3), al fatto che Beli+Smith fanno 5/6 da 3, il resto della squadra 2/14… quindi meglio andare da 2. Il solo warning che va dato alla Virtus riguarda il calendario: su 6 gare, solo una contro una squadra attualmente nelle prime 8 (Montecarlo, sesta), nessuna contro una squadra tra le prime 5 (ma una è Bologna).

8 – JASI. Non ha molto legame con l’attualità, ma, a proposito di allenatori efficaci in-game, leggete la parte che la biografia da giocatore di Jasikevicius dedica a Pini Gershon, allenatore del Maccabi del back-to-back 04+05 e del quasi 3peat 2006. Pura poesia su panca.

9 – BELI. Ci sono 19 giocatori che infilano almeno 2 triple/gara, Belinelli è 11’ con 2.2 ed è 7’ tra loro per % con il 43.3. Però queste stats sono ancora migliori se si esclude la gara d’esordio del torneo in cui ha stonato con 0/4: sarebbe un 13/26 che lo rende numero due in % tra i grandi realizzatori da 3 dietro Yabusele.

10 – IVANOVIC. Tutti abbiamo il “nostro” posto. Dusko Ivanovic, mollata la / mollato dalla Stella Rossa, è ritornato nel suo: il Baskonia. Immediata W beffando Obradovic nello scambio di liberi degli ultimi secondi. Chi si aspettava Chima Moneke a livelli da MVP (17+7 con 1.5 rec) alzi la mano. La mia resta giù. Aspettiamo qualche altra gara, ma forse è nata una stella.