Il lunedi post Maddaloni è un lunedi insolito per i tanti “baskettari” napoletani che ieri hanno potuto  riascoltare il suono del rimbalzo di un pallone dopo 8 lunghi mesi di astinenza. Il sapore in bocca , non può che essere dolce:  la prova  di “Cuore” data in terra casertana è  solo il primo tassello messo dalla società di Ciro Ruggiero. Eppure al 40° la gioia della vittoria aveva un significato un tantino diverso,  un pò come di liberazione per le tante fatiche profuse affinché il “miracolo” sportivo avvenisse poco più di un mese fa, quando sembrava tutto tramontato con la città destinata all’ennesima delusione. Napoli ora gioisce. E fa bene a farlo. Non solo per i 2 punti che, per carità, sono ossigeno. Ma la vittoria di ieri ha lasciato un’altra consapevolezza : tutti remano dalla stessa parte. Staff, dirigenti e presidente ieri tutti presenti all’esordio il che non può che essere un segnale positivo. Poi c è il basket espresso e non ci limitiamo solo ai primi 20 minuti  di gara in cui la squadra ha entusiasmato con un affiatamento tra giocatori che manco squadre rodate da anni hanno. Ma anche il secondo tempo: con un risultato  quasi al sicuro, i ragazzi di Ponticiello hanno continuato a metterci la stessa enfasi della prima frazione tranne qualche lacuna subito colmata dal coach. E con Ponticiello, coach perfezionista, non si scherza.

In pochissimo tempo l’ex di Matera è  riuscito a dare una buona amalgama alla squadra  il tutto condito da buone individualità. Visnijc in primis: non solo punti per il lungo, ma assist e rimbalzi per il serbo diventato già l’idolo instancabile dei tifosi. Poi c’è Nicolic e del suo talento già noto tanto da allertare le sirene di club di categoria superiore. Sul giovane azzurro si fondano, però, tante speranze per questa stagione e chissà per quelle future. Barsanti e Mastroianni sono i riferimenti della squadra: onnipresenti in difesa ed in attacco e con tanti punti nelle mani. Poi il capitano, non al meglio della forma ma pronto a dettare gioco ai compagni per oltre mezzora. Infine i giovani Rappoccio, Ronconi e Murolo che dalla panchina hanno dato ossigeno e punti, sicuramente buone alternative per il coach. Cosa manca alla squadra? inutile dirlo. Un pivot per dare respiro a Visnijc e per garantirsi qualche rimbalzo in più sotto canestro. Ma di questo la società già ne è al corrente e il ds Corvo è all’opera per assicurarsi qualcuno che possa ben inserirsi nel gioco della squadra.

 Il +25 a Maddaloni, dunque, è un primo mattone messo dalla squadra per costruire questo muro innanzitutto  contro la diffidenza della piazza. I fedelissimi, però, già gioiscono perché se la squadra riuscirà a dare il “cuore” ad ogni gara, indipendentemente dal risultato…. beh allora si che ci sarà da divertirsi.