Dove eravamo rimasti? 24 maggio scorso, gara 4 a Torino, la Leonessa dei canestri viene sconfitta e chiude una stagione memorabile sotto tutti i punti di vista.

Oggi, 21 agosto, la Leonessa della nuova stagione si presenta alla città ed inizia l’intensa preparazione tecnico-atletica che la porterà al 4 ottobre prossimo, data di inizio del Campionato di A2.

In mezzo tre lunghi mesi senza il basket giocato ma con tutto l’entusiasmo e l’adrenalina che una stagione come la scorsa lascia dentro ad ogni appassionato. In questi tre mesi tra feste di addio o arrivederci, rumors di mercato prima, effettivi acquisti/cessioni dopo, commenti, aneddoti, speranze, sogni si sono scritte pagine di quotidiani, siti web e migliaia di post sui social network. Dopo la stagione 2013/14, finita senza play off, si era staccato l’interruttore generale dell’interesse e l’estate era trascorsa in modo più soft e defilato, non tanto per l’assenza di notizie, ma proprio di quell’entusiasmo che caratterizza il mondo del basket bresciano. Da maggio ad oggi invece, l’interruttore è rimasto in posizione “on”,  perché la coda dell’entusiasmo verso una squadra che ha fatto innamorare tutta una città, non si è mai sopito, neppure con il caldo tropicale che a luglio si è impadronito della città. La fame di notizie certe, il desiderio di rivedere la stessa squadra per la nuova stagione o, almeno, buona parte di essa, l’entusiasmo delle conferme, le tristezze per gli addii, la curiosità per le new entry, le aspettative di un’altra nuova stagione al vertice e, perché no, l’attesa di inizio lavori per il nuovo palazzetto hanno fatto si che l’attenzione rimanesse altissima anche senza le partite e, oggi più che mai, tutta la città è pronta ad accogliere i suoi leoni.

Oggi, come ogni inizio stagione, è un po’ il primo giorno di scuola, la classe (squadra) si presenta ma, in realtà, gli stessi componenti ancora non si conoscono bene neppure tra loro, provengono da altre scuole e solo alcuni di loro erano nella stessa lo scorso anno; avranno bisogno di tempo per trasformarsi dal fare gruppo all'”essere” gruppo, e non è scontato riuscirci. Il loro “maestro” (coach) utilizzerà tutti i metodi e le strategie acquisite nelle precedenti esperienze ma, si sa, ogni classe è a sé e lo spirito giusto nasce dall’interno del gruppo, non può essere importato da fuori, certo, lo si può indurre, agevolare, assecondare, ma l’essere gruppo si autogenera. L’anno scolastico è lungo, impegnativo, con varie scadenze da rispettare e verifiche periodiche da affrontare, le premesse ci sono tutte perché anche questa squadra ci porti alla notte prima degli esami, anzi, prima dell’esame, quello più importante che sancisce prima ancora di una promozione, una “maturità” adulta dello stesso gruppo. In bocca al lupo Leonessa.

#basketforever